Calligaris: «Ho chiesto la mobilità dopo quella segnalazione dovuta»

RONCHI DEI LEGIONARI. «Non potevo agire in maniera diversa. Le segnalazioni avute erano fondate e non ho potuto certo far finta di nulla. Non è stata una decisione presa a cuor leggero, se non l’avess...
Altran Ronchi-Nuova vigilessa Diana Prodan Foto Maurizio Altran
Altran Ronchi-Nuova vigilessa Diana Prodan Foto Maurizio Altran

RONCHI DEI LEGIONARI. «Non potevo agire in maniera diversa. Le segnalazioni avute erano fondate e non ho potuto certo far finta di nulla. Non è stata una decisione presa a cuor leggero, se non l’avessi fatto...». Sarebbe incorso in un reato. Il commissario aggiunto Corrado Calligaris, sino allo scorso 31 gennaio a capo del Corpo della Polizia locale di Ronchi dei Legionari, parla all’indomani del caso scoppiato in città con la richiesta di rinvio a giudizio di una vigilessa, accusata di truffa aggravata e peculato in merito alle sue presunte assenza durante il servizio di lavoro.

Calligaris non entra nella vicenda giudiziaria e nelle pieghe di quanto diffuso dalla Guardia di finanza. Se ci sarà un processo e dovesse essere chiamato a testimoniare farà il suo dovere. Ma ciò che prova dentro è una grande tristezza e amarezza. «Mi si è stretto il cuore leggere e poi vedere alla televisione le immagini del comando nel quale ho trascorso undici anni - dice l’ufficiale - e per me è stato qualcosa di doloroso che non avrei mai voluto provare. Anche perché non è stata una decisione facile nemmeno quella di chiedere la mobilità verso un altro Comune». Da quasi due mesi a questa parte, infatti, Calligaris guida la Polizia locale di San Canzian d’Isonzo, tre agenti in tutto, tutti uomini e un servizio che viene prestato, in convenzione, anche a Turriaco, Sagrado e Doberdò del Lago.

Ecco che le “motivazioni personali” legate alla sua richiesta di trasferimento, nascondevano un malessere che, evidentemente, non era più sopportabile. Non lo dice, ma la vicenda legata all’ipotesi di assenteismo di una collega potrebbe aver influito nella sua decisione di abbandonare Ronchi dei Legionari. L’atmosfera non deve essere stata delle migliori e quel malessere, pare di capire, non sembra sia stato affrontato nelle dovute maniere dalla passata amministrazione comunale. «Qui a San Canzian sto bene - dice Calligaris - ma venir via dal posto dove ho lavorato per tanti anni non è stato facile. Di più non posso dire».

Calligaris era arrivato in città, proveniente da Gorizia, il 31 dicembre del 2005, prendendo il posto del tenente Roberto Ramaglioni. E prima di loro tutti i comandanti erano stati uomini: il maresciallo Ferruccio Burg, il maresciallo Raimondo Pozzato, il tenente Mauro Punteri e per un brevissimo periodo anche il tenente Fabrizio Di Matteo. Oggi in servizio al municipio ronchese, invece, sono tutte donne dopo la partenza del comandante per San Canzian.

Laureatosi in Scienze politiche all’università di Trieste, Calligaris ha iniziato la sua carriera come agente nel 1996, vincendo successivamente un concorso interno, nel capoluogo isontino, per la nomina ad ufficiale. Nel 2005 l’inizio di una nuova avventura che si è conclusa pochissime settimane fa. E che si è esaurita con una vicenda ben poco simpatica e che chissà per quanto tempo potrà trascinarsi.

Le accuse mosse dal comando provinciale della Guardia di finanza sono pesanti. La vigilessa in questione, infatti, dovrà ora rispondere di truffa aggravata ai danni del Comune di Ronchi dei Legionari, di peculato per aver utilizzato una delle vetture di servizio per motivi personali e di falsità ideologica per aver aver attestato fatti non veri nei fogli di servizio. Dalle indagini è emerso che l’indagata avrebbe interrotto l’attività lavorativa in 29 circostanze, assensandosi dal servizio per complessive 28 ore nel periodo compreso tra luglio e novembre del 2015. Proprio quando l’ex comandante Calligaris aveva assunto informazioni sulla base di segnalazioni di alcuni colleghi e di cittadini ronchesi. (lu.pe.)

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