Cambio alle Fiamme gialle Barresi al posto di Caputo

Passaggio di consegne dopo cinque anni. Il nuovo comandante è specializzato nella tutela delle entrate erariali. La lotta contro abusivismo e lavoro nero
Di Tiziana Carpinelli

Passaggio di consegne nelle Fiamme gialle a Monfalcone. Ieri mattina, al comandato provinciale di Gorizia sotto lo sguardo del colonnello Giuseppe Antonio D’Angelo, ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento tra il capitano Alessandro Caputo e il pari grado Paolo Barresi.

Il primo, originario di Portogruaro, ha ceduto l’oltre quinquennale guida della compagnia della Guardia di finanza di via Boito per prendere incarico alla Scuola allievi finanzieri di Bari. Si tratta di un istituto di formazione tecnico-professionale, dove l’ufficiale s’occuperà di funzioni formative e di addestramento delle giovani leve. Il capitano Barresi, invece, proviene dal Nucleo di Polizia tributaria di Cuneo.

Vanta un bagaglio di esperienza molto nutrito nei più specifici settori della tutela delle entrate erariali, in particolare bilancio nazionale e comunitario. L’ufficiale, terminata brillantemente l’Accademia della Gdf nel 2010, ha già in precedenza prestato servizio in qualità di comandante della Tenenza di Desenzano del Garda. Si appresta quindi a prendere le redini della locale Compagnia, dove a detta del comando provinciale «saprà sapientemente attuare gli indirizzi operativi istituzionali».

Nel corso della cerimonia di avvicendamento il colonnello D’angelo ha ringraziato per l’impegno profuso Caputo, augurando poi al neo-arrivato il «raggiungimento di ancor più brillanti risultati operativi». Caputo dal suo canto ha affermato di aver lasciato «il cuore a Monfalcone», sottolineando l’alta professionalità del team presente («i meriti sono tutti dei ragazzi, io li ho solo coordinati»). Una squadra che «si è sempre mossa con passione e con un occhio preventivo piuttosto che repressivo tout court, tranne nell’ambito degli stupefacenti, dove l’attenzione è stata massima per preservare le nuove generazioni dai rischi collegati all’uso di sostanze».

Per Caputo, intervistato, va assolutamente mantenuto il monitoraggio «soprattutto nel settore dell’abusivismo commerciale, in particolare nel Gradese, dove accade che qualcuno s’inventi venditore senza averne i requisiti o gli strumenti». Per questo l’ex capitano di Monfalcone ha raccomandato i cittadini «di rivolgersi alle filiere ufficiali, senza cadere nella trappola degli sconti che spesso cela carenze di garanzia»; e lo stesso vale «per gli acquisti nei social network, su internet o whatsup». Bisogna tenersi alla larga anche «dall’abusivismo professionale in ogni campo: sanitario, legale o artigianale», contrastato capillarmente nel suo quasi sessennio.

È stato quindi sottolineato come nella guida di Caputo la Compagnia di Monfalcone, grazie anche alla strategica posizione geografica in cui opera e alle peculiarità del tessuto economico-sociale proprie del mandamento, si è contraddistinta nell’espletamento della mission istituzionale del corpo, sotto la direzione del Comandante provinciale di Gorizia, con particolare riguardo al settore tributario; dove ha portato a termine importanti attività in materia di fiscalità internazionale: si è trattato dei settori relativi alla carpenteria e della cantieristica navale, del sommerso d’azienda e del lavoro “nero”, ma anche dell’evasione immobiliare e di tutela della spesa pubblica nazionale.

Di particolare rilievo pure le indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura di Gorizia, che hanno visto protagonisti i finanzieri monfalconesi nel settore dell’abusivismo nell’esercizio di arti e professioni, nei reati tributari e nelle truffe perpetrate ai danni dello Stato e dei privati, sempre a tutela della libera concorrenza e del mercato. E di tutti i cittadini virtuosi che quotidianamente operano nel rispetto delle norme e della legalità.

Da non dimenticare, appunto, l’enorme sforzo profuso nel contrasto al fenomeno del traffico delle sostanze stupefacenti, in particolare tra i giovani ed i giovanissimi, di cui la pregnante attività di prevenzione effettuata quotidianamente nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile e nei pressi degli istituti scolastici secondari ha riscosso il plauso della collettività.

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