Camera oscura e digitale L’essenza della fotografia e quegli scatti fuori centro

Per il fotografo “di cronaca” il mestiere è cambiato, senza dubbio, con l’arrivo del digitale, ma non nella sua essenza: quella di raccontare per immagini la quotidianità, senza tradirla. Lo hanno spiegato bene ieri pomeriggio i fotografi de Il Piccolo della redazione di Trieste Andrea Lasorte e di quella di Gorizia Pierluigi Bumbaca e Roberto Marega, sollecitati dal collega Luca D’Agostino, formatosi nella squadra di Nevio Polli e Qui Sport proprio a Monfalcone, per poi passare al settore della musica e i suoi artisti. Organizzato a corredo della mostra “Fuori centro”, che raccoglie le immagini scattate dalla fotografa Katia Bonaventura per dei servizi richiesti dal quotidiano che festeggia i suoi 140 anni, l’incontro ha dato modo di parlare anche di quale fine faranno immagini che non esistono su un supporto diverso da quello digitale, di privacy, dell’ampliamento delle possibilità di narrazione regalato dai video.
Prima dell’avvento dei nuovi mezzi e dei nuovi media, c’erano però «le corse a stampare le foto a 40 e non a 20 gradi, come si dovrebbe, per fare prima e ad asciugare le stampe con l’asciugacapelli per fare prima», come ha spiegato Bumbaca. Le stesse corse che i fotografi, ancora fino a quasi la metà degli anni ’90, facevano per imbarcare le buste con le stampe dei servizi commissionati sui pullman o i treni perché raggiungessero redazioni centrali e tipografie, come ha sottolineato D’Agostino. «Sono stato però di recente nel negozio di un fotografo storico di Trieste, Ugo Borsatti – ha raccontato Lasorte, cresciuto in una famiglia di fotografi, a partire dalla nonna di origine tedesca, tra le prime fotoreporter d’Italia –, e sfogliando un suo libro mi sono reso conto che le foto che facciamo sono le stesse». È cambiato solo il mezzo, non la professione e quindi le conoscenze e competenze che devono esserci dietro. Quanto forse viene percepito sempre meno da tanti in un mondo che rischia di annegare nelle immagini, come è stato osservato ieri. L’unico antidoto? La cultura e la voglia di informarsi e capire, secondo Luca D’Agostino. Nell’incontro si è parlato anche dei rapporti tra fotografi e redazione e con le persone, nelle strade, diventato, per certi versi, sempre più difficile. La mostra “Fuori centro” rimane aperta fino a domenica con orario 10-13 e 16-19. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo