Camion fuori strada a causa della bora Morto il conducente

A.m.

FIUME

Una bora come non la si vedeva da tempo. Ieri la costa istro–quarnerino–dalmata e il suo entroterra sono stati sferzati da un vento da bollino rosso, che in alcune zone – come ad esempio il ponte di Veglia – ha registrato refoli a 180 chilometri orari. Il record del ponte (224 chilometri, febbraio 2015), ha tenuto duro, ma intanto il vento ha mandato in tilt numerosi collegamenti marittimi e stradali, creando gravi disagi.

Sono stati costretti agli ormeggi tutti i traghetti nelle acque nordadriatiche, i due catamarani che collegano Fiume e le isole di Arbe, Pago, Cherso e Lussino, la nave in servizio sulla linea Lussinpiccolo–Unie–Sansego e diversi ferry e catamarani in Dalmazia. Le autorità hanno completamente chiuso al traffico la Dalmatina, ossia l'autostrada Zagabria–Spalato–Porto Tolero, tra gli svincoli di San Rocco e Possedaria, il tronco di Litoranea adriatica fra Segna e Santa Maria Maddalena, i ponti di Pago e Franjo Tuđman, nel Raguseo. Sul ponte di Veglia è stato in vigore per ore il divieto di circolazione per tutti i veicoli, ad eccezione delle auto. Nella serata di lunedì, un autoarticolato con targa bosniaco–erzegovese è finito fuori strada a causa della bora, incidente verificatosi sulla Litoranea adriatica, all'altezza di Prizna, a meridione di Segna. Nell'incidente il conducente è morto sul colpo.

A Bribir, una quarantina di chilometri a est di Fiume, il vento ha fatto crollare una casa, per fortuna disabitata, non si lamentano danni alle persone. In diverse località sono venuti giu' alberi e anche rami, cosicche' c' e' stato tanto lavoro per i vigili del fuoco. Ad Almissa (Omiš in croato), alimentato dalla bora, un rogo è divampato su un’area impervia, bruciando 200 ettari di pineta, oliveti e arbusti. Le fiamme non erano state ancora domate nel tardo pomeriggio di ieri, con circa 120 pompieri a partecipare allo spegnimento. —



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