Camorrista arrestato a Gorizia

Affiliato del clan Di Lauro si nascondeva da 2 anni nell’Isontino, in corso Italia. Aveva trovato un lavoro
Di Francesco Fain

Aveva trovato rifugio a Gorizia una delle 27 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione e traffico internazionale di stupefacenti: reati aggravati dalla disponibilità di armi e dall’impiego di un minorenne.

Si tratta del cinquantunenne Sergio Di Lucia che risiedeva, da circa due anni, in un’abitazione del centro, non lontano da Corso Italia. «Da quando viveva nella nostra città si era riciclato e aveva trovato un’occupazione regolare svolgendo lavori di pulizia. Non ci sono evidenze criminose sulla sua condotta in città: è stato arrestato per il suo passato napoletano», fanno sapere i carabinieri di Gorizia.

Il blitz è scattato attorno alle 4 della notte scorsa. «Abbiamo circondato l’edificio e l’abbiamo arrestato: stava dormendo. La sua reazione? Improntata alla massima tranquillità. Tutto è nato da un’ordinanza del Gip di Napoli». Ora si trova ella Casa circondariale di via Barzellini, in attesa che il percorso giudiziario faccia il suo corso.

L’arresto a Gorizia è avvenuto in contemporanea con l’operazione dei carabinieri portata avanti in Campania. Stando a fonti d’agenzia, i carabinieri del nucleo investigativo di Napoli hanno dato esecuzione la notte scorsa a una misura cautelare emessa dal gip partenopeo arrestando 27 persone. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha documentato la gestione delle piazze di spaccio dei rioni a Nord del capoluogo campano “Terzo Mondo” e “Berlingieri” da parte del clan Di Lauro, e l’importazione dello stupefacente dalla Spagna. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 31 chili di cocaina e sventato un progetto di omicidio all’estero. Sono state accertate numerose estorsioni nei confronti degli ambulanti del mercatino rionale di Secondigliano, quartiere roccaforte della cosca.

La misura cautelare prevede 25 persone in carcere, mentre per altre 4 il Gip ha concesso i domiciliari. In essa confluiscono diverse indagini legate ai Di Lauro, tutte concentrate nel periodo 2007-2008, a cavallo della seconda faida che è legata alla rivalità tra la cosca che ha la sua roccaforte nel rione dei Fiori e gli Amato-Pagano, staccatisi dai Di Lauro nel 2004. I destinatari del provvedimento, di fatto, costituiscono un sottogruppo dei Di Lauro attivo nel rione Berlingieri fino a quando non vengono estromessi dall’area dagli Amato-Pagano insieme al gruppo della Vanella Grassi. Ricostruito anche l’organigramma della struttura che ha gestito il clan Di Lauro per conto del latitante Marco Di Lauro. L’inchiesta fa luce anche sull’organizzazione che assicurava rifornimenti di droga dalla Spagna e sulle “cellule” che gestivano le piazze di spaccio i rioni Berlingieri e dei Fiori.

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