Caneo, il Centro visite riaprirà a primavera

Dopo anni di degrado in seguito al fallimento, il bene è stato acquistato da una società friulana per 240mila euro. Ospiterà bar, foresteria e osservatori
Di Antonio Boemo
Bonaventura Monfalcone-14.11.2012 Osservatorio-furti-Caneo-Fossalon-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-14.11.2012 Osservatorio-furti-Caneo-Fossalon-foto di Katia Bonaventura

Il centro visite del Caneo di Fossalon Grado, nei pressi di Punta Sdobba, tornerà a risplendere, anzi sarà potenziato nelle sue funzioni. Dopo anni di degrado assoluto, in seguito al fallimento della proprietà, il bene, cioè la foresteria, l’osservatorio, i camminamenti e tutto il terreno adiacente, è stato finalmente venduto all’asta dalla cuiratela falline. L’ha acquistato alla quarta asta pubblica per un importo di 240mila euro la Euro Julia Srl una società di imprenditori di Corno di Rosazzo e Manzano che hanno intenzione di farlo rivivere completamente, anzi ampliando l’offerta che in ogni caso sarà a carattere annuale. Finalmente, come si suol dire, una bella notizia. Si era parlato tanto di questo ambiente che aveva avuto il massimo fulgore quando, grazie all’iniziativa del presidente della Provincia di Gorizia, Giorgio Brandolin, il tratto della splendida ciclabile panoramica con vista sull’Adriatico dalla Cavanata al Caneo, venne inaugurato con la partecipazione dell’allora presidente della Regione, Riccardo Illy.

Tra l’altro dopo il taglio del nastro, autorità e invitati percorsero, ovviamente in bicicletta, l’intero tratto della ciclabile. Ne parliamo perché sarà anche questo uno degli aspetti futuri del Caneo. Dovrebbe funzionare, infatti, anche come punto di sosta e ristoro per i cicloturisti. Per questo è probabile che vi sia pure un noleggio biciclette e un riparo per le stesse. Ed è un fatto molto importante perché pare che, dopo anni, la ciclabile possa finalmente venire allungata proseguendo in direzione Monfalcone. L’aspetto più significativo della nuova gestione, come spiega Alessandro Lovato, amministratore della società che ha acquisito il Caneo, rimane in ogni caso quello ambientalistico-naturalistico.

«Puntiamo in particolar modo e con molta attenzione – afferma Lovato – a un tipo di turismo ecosostenibile». Ci sarà sempre l’osservatorio, verranno rifatti i camminamenti e verranno pure creati dei nuovi punti di osservazione per gli appassionati di birdwatching. Il Caneo era sorto grazie a un contributo di 2 miliardi di lire di fondi della Ue (si era nel luglio del 1999) approvato dalla Regione allora guidata da Roberto Antonione che aveva considerato l’iniziativa un’opera di qualificazione e valorizzazione ambientale. Il tutto con non poche proteste da parte dei gradesi poiché era stato eretto senza obbligo di alcuna autorizzazione comunale, di fatto sorgendo in un’area che era un vero e proprio grande canneto. Ai gradesi era, però, persino vietato raccoglie le canne da utilizzare per la copertura dei casoni, mentre i proprietari di allora hanno fatto ciò che hanno voluto. La foresteria-osservatorio sorge su palafitte, dislocati su due piani e nel corso degli anni d’abbandono (c’era stato il fallimento della proprietà e quando iniziano le vendite fallimentari non si sa mai quanto a lungo queste vadano avanti; ci sono volute ben quattro gare a ribasso) è stato preso di mira prima dai ladri che hanno asportato le parti esterne in rame, poi devastato tutti gli interni. «Ci auguriamo – conclude Lovato – di riuscire a sistemare tutto entro primavera; personalmente mi sono innamorato di quell’ambiente e desidero vederlo riaperto e funzionante prima possibile».

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