Caneo, nuova asta: parte da 490mila euro

Si avvicina una nuova asta per la vendita dell’osservatorio-foresteria del “Caneo” di Punta Sdobba a Fossalon di Grado. Un’oasi naturalistica di 54 ettari, un patrimonio da salvare prima che il degrado possa prendere il sopravvento causando danni irreparabili e da proteggere contro gli atti vandalici come è successo lo scorso novembre. La nuova asta, che si svolgerà a Udine il 6 marzo nello studio del notaio Giovanna Menazzi, sarà l’undicesima, sperando che sia quella giusta. Partirà con un prezzo più basso della precedente e cioè con 490mila euro, 100 mila in meno rispetto all’ultima, il dicembre scorso, quando non si è fatto avanti nessuno.
Le offerte, in aumento, non dovranno essere inferiori a 5mila euro. La vendita pubblica è confermata dalla curatrice della Procura fallimentare del Tribunale di Udine, Francesca Linda che si occupa di alienare la struttura, dopo che le precedenti sedute erano andate deserte per mancanza di offerte. Forse perché il prezzo era ritenuto dagli acquirenti troppo elevato. La prima volta, infatti si era partiti con una somma di circa un milione e mezzo di euro. L’area, che fa parte della Riserva dell’Isonzo e situata di fronte all’Isola della Cona, viene considerata come un singolare habitat naturale per piante e animali. Come progetto era nata nel 1996 e realizzata attorno al 2000 su un terreno privato grazie all’ausilio di fondi della Comunità Europea per quasi due miliardi delle vecchie lire. L’impresa che divenne proprietaria successivamente era fallita. Si parte dunque con una speranza in più di trovare un acquirente disponibile, meglio un ente pubblico (Regione, Comune di Grado, Provincia) anche se la Regione per il momento ha negato un suo interesse per il Caneo, nonostante in passato avesse sostenuto la sua realizzazione con un consistente contributo di circa un milione di euro. L’oasi naturalistica, infatti, sembra fatta apposta per avere una fruizione pubblica e forse l’unica àncora di salvezza per un’opera di pregio ambientale. L’ipotesi più attendibile è che il fabbricato possa essere recuperato inserendolo in un intervento regionale coinvolgendolo nel passaggio della ciclabile, come punto di riferimento per l’uso e gestione naturalistica della zona e di un'attività ricettiva e di ristorazione nell’ambito dello sviluppo turistico delle aree protette. Il Caneo è dotato anche di una foresteria con dieci stanze e un ampio salone dell’osservatorio contornato da enormi vetrate. «Sarebbe veramente una soluzione ottimale l’acquisizione dell’osservatorio-foresteria da parte della Regione o della Provincia – sottolinea la dottoressa Linda – anche se con l’offerta precedente non sono arrivate risposte positive. Inoltre la vicinanza dell’Isola della Cona potrebbe costituire un altro punto di vantaggio per la sua fruizione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo