Capitan Schettino è già una maschera

Crisi economica mica e crisi di maschere. Fantasia e trasgressione al minimo, poca la satira sull’attualità. Gli unici spunti sono arrivati dai carri sulla stangata del governo Monti e sulla Gelmini del governo Berlusconi per la “figuraccia” del Gran Sasso. Al massimo, invece, l’allegria e la partecipazione della gente per le strade, che prima con la Cantada di mezzogiorno e poi con il lungo corteo mascherato preceduto dalle ballerine brasiliane dell’Ipanema Show, che hanno riscaldato l’atmosfera coinvolgendo gli spettatori con i caratteristici costumi molto colorati, scintillanti e accuratamente rifiniti. Ma non sono passati inosservati nel coreografico gruppo anche tre “maschiacci” in costume brasiliano.
Maschere, dunque, realizzate con “poca spesa”, qualcuna riciclata dagli anni passati come quelle dei clown, orsi e lupi, Zorro, moschettieri, fatine e maghi, corsari o calciatori di Milan, Inter o Napoli e odalische.
Onnipresenti come sempre i simpatici e coraggiosi travestiti da donna, che hanno messo in mostra muscoli e petto villosi. C’è stato anche qualche sprazzo di fantasia e divertenti “gag” come quella di un frate e una suora che mano nella mano si scambiavano effusioni “in segno di amicizia”, oppure di tre spose sconsolate (maschi), abbandonate dai loro mariti indossando calze da calciatore e scarponi anfibi.
C’era pure un Papa Ratzinger che fumava tranquillamente un sigaro come se niente fosse. Poi un gruppo di camerieri e cuochi in divisa con cappelloni e pentole ha fatto la parodia dei programmi tv “La prova del fuoco” della Clerici e “Master Chef” cambiando il titolo in “FraiaChef”.
È comparso fra la gente anche il Comandante Schettino della “Concordia” naufragata all’Isola del Giglio che, nonostante l’inconfondibile divisa aveva appuntata sul petto la scritta “Capitan Schioppettino”. E in sua compagnia non mancava una bionda “naufraga moldava” con tanto di salvagente al collo.
Per quanto riguarda l’organizzazione, curata dalla Pro loco, tutto è filato liscio, grazie anche alla rete di controllo che ha sorvegliato la grande festa, seguita costantemente dai radioamatori della Protezione civile che comunicavano con una postazione fissa sul palco, calle forze dell’ordine,ai vigili del fuoco e ai volontari della Croce rossa.
Un’unica nota stonata: i teenager hanno ingorato il divieto di usare le bombolette, scatenandosi in vere e proprie battaglie davanti al Duomo e in piazza della Repubblica.
Ciro Vitiello
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