Capitaneria di porto, scattata l’Operazione mare sicuro

Prevenzione, controllo e vigilanza. E senza contare il numero “blu” a cui ricorrere per qualsiasi emergenza: il 1530. Dal 27 giugno al 7 settembre scatta la stagione 2014 di “ Operazione mare sicuro”,...

Prevenzione, controllo e vigilanza. E senza contare il numero “blu” a cui ricorrere per qualsiasi emergenza: il 1530. Dal 27 giugno al 7 settembre scatta la stagione 2014 di “ Operazione mare sicuro”, termine che racchiude lo spiegamento di forze e di conseguenti servizi speciali promossi nell'arco estivo dalla Direzione marittima della Guardia costiera di Trieste, interventi condotti in imbarcazione, ma anche su autoveicoli e da pattuglie terrestri, coordinati nell'ambito non solo del golfo triestino ma nei litorali degli uffici marittimi sotto le giurisdizioni di Monfalcone, Grado, Porto Nogaro e Lignano Sabbiadoro. La prevenzione al primo posto.

In mare - sulle spiagge, a bordo o in immersione - la conoscenza, anzi, l'applicazione delle regole di base permane la rotta più sicura, un monito ribadito più volte ieri nel corso della conferenza di presentazione di “Operazione mare sicuro” avvenuta nella sede della Capitaneria di Porto di Trieste, incontro che ha sintetizzato il quadro delle attività che riguardano la balneazione e il turismo nautico. Nessuna forma all'insegna del “ fai da te” quindi.

Il bagnante e il diportista non devono mai navigare a vista, anche in senso letterale, ma indirizzati da precise norme e dai consigli forniti da parte degli stessi artefici della “Operazione mare sicuro”: «Crediamo che al di là delle norme in vigore, sia necessario il classico buon senso da “padre di famiglia” – hanno precisato ieri i vertici della Capitaneria di Porto nel corso della presentazione - sta a noi reprimere e far rispettare tutte le prescrizioni, ma un senso civico di prudenza e rispetto resta fondamentale». Un esempio su tutti? Conoscere e valutare le condizioni atmosferiche prima di avventurarsi in mare, sia a nuoto che in imbarcazione, oppure saper gestire e controllare i mezzi dotati di velocità, come le moto d'acqua, divenute da qualche anno le protagoniste di elite nei litorali italiani.

Richiami e norme che pare abbiano sortito il giusto ascolto, almeno in regione. Dati alla mano, nel golfo di Trieste e dintorni, lo scorso anno sono stati effettuati una cinquantina di interventi, attività che ha portato a circa 200 salvataggi; una media accettabile in estate, indice di imperizia non grave o di casi di malori o infortuni che spesso sfuggono al processo di prevenzione. Confermati due punti cardine della “Operazione Mare Sicuro”: il ricorso al numero 1530 per ogni evenienza in mare, e l'attuazione del “Bollino Blu”, l'attestazione delle norme a bordo, consentita alle verifiche da parte della Capitaneria di porto e della Guardia di Finanza.

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