Capretto e agnello c’è chi dice no

Pasqua senza crisi a Gorizia, almeno a tavola. Questo almeno è quanto suggeriscono i dati relativi alle prenotazioni dei locali della città, in buona parte al completo per l'immancabile pranzo della domenica di Pasqua.
Non ci sono più posti liberi da qualche tempo, ormai, Ai tre soldi goriziani, in corso Italia. «Abbiamo il pienone, come ogni anno a Pasqua, del resto – spiega la titolare -, e come sempre proporremo ai nostri ospiti un menù alla carta, che rispecchia la tradizione e i piatti della stagione». Ecco allora che si potrà gustare il capretto, ma anche primi piatti con le erbe di primavera e, per chi lo preferisce, specialità di pesce fresco. Puntano sulla tradizione anche al ristorante Al Chiostro, di piazza Sant'Antonio, dove al prezzo di 40 euro tutto compreso, si può scegliere tra antipasti primaverili come lo strudel di pasta sfoglia con lo sclopit e secondi di carne come il coniglio alle erbe e il capretto al forno, o la faraona per gli amanti della cacciagione. Tutto pesce invece, come sanno bene gli appassionati isontini, alla Locanda 101, che quest'anno ha registrato un buon afflusso di prenotazioni. «Direi che possiamo dirci soddisfatti – racconta il titolare -. Per Pasqua le cose sono andate bene, non siamo ancora al completo ma i clienti arriveranno, e penso che all'ultimo momento saremo pieni. Il giorno di Pasqua la gente non rinuncia a pranzare fuori. Chi ci sceglie lo fa per il pesce: proporremo tutte le varie specialità con il pesce di stagione che riusciamo a trovare fresco in questi giorni».
Accanto al ristorante, in corso Italia opera anche la locanda: anche in questo caso non c'è il tutto esaurito, ma, tenendo conto del periodo non proprio facilissimo, il buon numero di pernottamenti fa ben sperare.
Scelta coraggiosa e sicuramente apprezzata da una bella fetta di clienti è quella del ristorante Rosenbar di via Duca d'Aosta, dove quest'anno per la prima volta si andrà un po' contro la tradizione e dal menù spariranno agnello e capretto. «Per una scelta squisitamente etica – fanno sapere dal ristorante -, abbiamo deciso di non cucinarli. Abbiamo tanti clienti abituali che capiscono la nostra decisione, e potranno sbizzarrirsi con molti altri piatti». Piatti tradizionali ma anche innovativi, da scegliere alla carta. Assieme ai classici come il prosciutto cotto nel pane con il cren, o il pesce, anche le inedite gubane cotte a vapore accompagnate da crema di frutta. Siamo al completo già da tempo – dicono ancora al Rosenbar -. Per fortuna almeno nelle grandi giornate di festa come Pasqua, le prenotazioni non mancano mai». Accanto ai ristoranti, vanno forte pure le trattorie. In viale 20 Settembre, ad esempio, Primozic. «Sarà una buona Pasqua, non abbiamo più posti liberi – raccontano -. I goriziani non rinunciano alla tradizione del pranzo fuori nel giorno di festa. Offriremo un po' di tutto, dal risotto alle erbe di campo alle crespelle con gli asparagi, dagli gnocchi per cui siamo famosi all'agnello e i vari arrosti accompagnati dai contorni di stagione».
Marco Bisiach
Riproduzione riservata © Il Piccolo