«Cara insegnante, grazie per l’amore dato ai nostri figli»

Lettera aperta all’educatrice dei 22 scolari della quarta elementare: «Chi ti accusa non ha fatto del male solo a te, ma anche a tutti i bambini»
Bumbaca Gorizia 10.02.2017 Scuola elementare Farra © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 10.02.2017 Scuola elementare Farra © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Questa la lettera aperta che i genitori di 18 dei 22 alunni che frequentano la quarta classe della scuola elementare “Riccardo Pitteri” di Farra d’Isonzo hanno scritto alla maestra. L’educatrice è finita sotto inchiesta per maltrattamenti a minori.

Su di lei indagano i carabinieri della Compagnia di Gradisca d’Isonzo. A coordinare l’attività dei militi è la Procura della Repubblica di Gorizia che ha pure emesso nei confronti dell’educatrice, a titolo cautelare, un provvedimento di «sospensione dell’esercizio del pubblico esercizio di insegnante» per la durata di sei mesi, vale a dire fino alla fine dell’anno scolastico in corso. Ciò per tenerla lontana dalla scuola e quindi dai bambini.

Cara maestra, hanno scritto che hai maltrattato i nostri figli, che hai instaurato in classe un clima di terrore e di mortificazione e che i bambini sono intimoriti da te ed hanno paura di contraddirti...

Niente di più falso!

Come possono scrivere tutto ciò queste persone? Non ti hanno mai conosciuta, non hanno affidato a te i loro figli affinché potessi istruirli come maestra ed insegnare loro l'autostima ed il rispetto per gli altri.

Non hanno visto l'entusiasmo che quegli stessi nostri figli a stento trattenevano, quando proponevi un'attività didattica, tanto che protestavi perché non riuscivano a contenere l'euforia, portandola addirittura a casa e coinvolgendo anche noi genitori...

Non sanno che hai insegnato loro la democrazia, istituendo la prassi dell'assemblea mensile durante la quale discutere le varie problematiche della classe, esporre eventuali proposte, con un bambino moderatore e un bambino verbalizzante.

Non sanno che hai insegnato loro il valore del giudizio in pagella, facendoli ragionare su quel numero,…un numero che qualche genitore reputa più importante di ciò che invece ha imparato il figlio.

Non sanno che hai insegnato loro il rispetto e il valore degli amici, delle persone e delle cose…ma soprattutto, il valore della verità (l'hai insegnato a loro, anche ai figli di chi ti accusa, e purtroppo il messaggio non è passato ai genitori).

Non sanno che sei riuscita a far capire che loro stessi hanno un'anima, una sensibilità, una personalità e quindi che sono "Persone pensanti" e che meritano la nostra fiducia.

Non sanno che tu per prima hai dato loro quella fiducia, rendendoli partecipi attivamente dei diversi percorsi educativi, creati appositamente per loro, ciascuno il suo, in base alle proprie capacità, alle proprie abilità e alle proprie attitudini... proprio perché tu riuscivi a sostenere l'unicità di ogni singolo bambino, cosa rara e preziosa in un contesto sociale che tende ad appiattire tutto.

Non sanno che per ogni BES, DSA, ADHD (dislessici/disgrafici ed altri la scuola si riempie di sigle, va di moda), hai saputo escogitare il percorso da intraprendere durante le lezioni in modo da far sentire tutti i bambini allo stesso livello, senza incidere sulla loro autostima.

Non sanno del supporto che hai dato ai genitori quando, davanti a quelle sigle, si sono spaventati; tu hai saputo dar loro conforto e sei stata la guida che li ha aiutati a sostenere i loro figli e di questo te ne saranno sempre grati.

Non sanno delle piccole cose di scuola che hanno fatto crescere i nostri figli, facendoli tornare a casa con mille cose da raccontare… e tornare il giorno dopo a scuola con il sorriso e la voglia di fare.

Non sanno che i nostri bambini, quando ti vedevano arrivare, ti correvano incontro per sommergerti di notizie, novità, domande, domande di vita. Della loro vita... perché tu dovevi sapere, perché tu facevi parte della loro vita.

Non sanno di quanto noi genitori ti siamo grati per tutto questo e tutto quello di cui non ci siamo resi ancora conto.

Ora, a noi resta solo una ferita profondissima nell'animo, nell'esser stati trascinati in battaglie personali senza volerlo fare.

Ci resta l'amarezza nei confronti di quelle persone che non sono state capaci di vedere, quanto tu hai fatto per i nostri bimbi e quindi hanno agito impulsivamente, senza rendersi conto di quali potevano essere le conseguenze.

Purtroppo, queste persone non si sono rese conto che non hanno fatto del male solo a te, ma anche e soprattutto ai nostri e ai loro figli, i quali avevano in te un punto fermo e che ora non vogliono tornare a scuola perché "la mia maestra non c'è e allora non ci vado io a scuola".

Queste persone non sanno che adesso più che mai ci stringiamo in un abbraccio intorno a te per ringraziarti e tentare nel nostro modo di dirti che non sei sola.

Tante cose da dire, troppe per tenerle tutte strette in poche parole. Ma non ci rassegniamo.

Si cercherà di tornare alla normalità, di ritrovare quell'equilibrio di cui anche tu facevi parte; per il bene dei nostri figli, di quei bambini che hai imparato ad amare anche tu.

Sarà difficile perché tu facevi parte della nostra e della loro quotidianità.

Ciao maestra

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