Carabiniere si schianta, alcoltest positivo

Il militare, rimasto illeso, procedeva a gran velocità in via Costalunga. È finito contro tre auto in sosta. Ferita la passeggera
Gianpaolo Sarti



«Abbiamo sentito il rombo del motore... l’auto correva davvero molto. Poi il rumore del botto, fortissimo». Sono le due di notte in punto quando un gruppo di residenti delle palazzine di via Costalunga che affiancano la “Maddalena”, ancora svegli nonostante la tarda ora, si precipitano in strada allarmati.

La scena che vedono descrive perfettamente l’accaduto: una Fiat Cinquecento Abarth messa di traverso, semidistrutta. E a lato della strada, posteggiate, tre vetture gravemente danneggiate. La Cinquecento si è appena schiantata in curva contro quelle tre auto. A causa dell’urto uno dei veicoli ha fatto un balzo di qualche metro, finendo oltre il marciapiede. Se fosse passato qualcuno a piedi, sarebbe stato falciato. Le vetture fumano. C’è odore di benzina.

Il conducente della Fiat, un giovane di circa trent’anni, esce miracolosamente illeso, biascicando parole incomprensibili. È chiaramente ubriaco. La ragazza che è con lui invece sanguina dal volto a causa dell’impatto con l’airbag. E piange sotto choc.

Poco dopo arrivano sul posto una pattuglia dei carabinieri e un’ambulanza del 118. Ma per poter compiere i rilievi dell’incidente, i militari dell’Arma preferiscono chiamare in supporto la polizia di Stato. Il motivo? Per una sorta di “incompatibilità”: il conducente alla guida della Fiat Cinquecento è un loro collega. Un carabiniere triestino, in quel momento fuori servizio. Gli agenti della volante, dopo avergli chiesto i documenti, lo sottopongono all’alcoltest. Risultato: positivo.

Quando i residenti vengono a sapere che quel giovane è un militare dell’Arma, si avvicinano per fargli notare la gravità dell’accaduto. «Hai distrutto tre auto... ma ti rendi conto che correvi come un matto con la macchina e che sei ubriaco? E sei un carabiniere?». Il giovane militare, tutt’altro che costernato per quanto successo, fa letteralmente spallucce. E risponde con piglio arrogante: «Chi siete voi per farmi la morale? Siete tutti santi voi?».

Poco dopo un altro cittadino si avvicina spiegando al giovane carabiniere che solo pochi mesi fa, su quella stessa strada, a qualche centinaio di metri di distanza, era morta una ragazza in scooter travolta da un’auto. E che anche lui, correndo ubriaco in quel modo con la sua Cinquecento, avrebbe potuto fare altrettanto con un motorino in transito dal senso inverso di marcia. Ancora spallucce.

L’alcol, evidentemente, in quel momento non consente al militare di avere una visione lucida sulla gravità della situazione.

Il comandante provinciale dei carabinieri, Stefano Cotugno, è stato informato dell’accaduto già durante la notte. «Il militare risponderà certamente per quello che ha fatto a tutti i livelli», assicura il comandante. «Un carabiniere libero dal servizio – aggiunge – non si deve mettere alla guida ubriaco. Mai. E mai si comporta in quel modo». —



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