Carabinieri tra i papaveri di Monet

Si ispira al mondo dell’arte, quest’anno, il calendario storico dei Carabinieri, presentato nei giorni scorsi dal comandante provinciale Daniel Melis nella sede del comando di via dell’Istria. Una pubblicazione stampata in ben 1,2 milioni di copie, di cui 8mila in lingue straniere (inglese, francese, spagnolo e tedesco), a riprova dell’affetto che ne accompagna l’uscita.
Nato nel 1928, dopo l'interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, il calendario tornò ad essere stampato regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell'arma e, attraverso di essa, della storia d'Italia. Il calendario ha una rilevanza importante per la “famiglia” dell'Arma, momento di coesione ed unità attorno ad un oggetto semplice, ma ispirato da grandi valori comuni, nel quale si riconoscono tutti i carabinieri e i loro comandanti, dalle grandi città ai più piccoli paesi.
Durante la presentazione il comandante Melis ha evidenziato come nell'anno del centenario della prima guerra mondiale e a 70 anni dalla liberazione si sia «voluto rendere omaggio all'arma e all'arte pittorica, inserendo in alcuni capolavori di grandi pittori italiani ed europei immagini di carabinieri che risaltano nella bellezza e nella originalità di tali opere. Il tema del calendario è stato ispirato dalla celebre opera impressionista di Claude Monet “I papaveri”, all’interno del quale è stata inserita una pattuglia di carabinieri. Un modo - ha continuato Melis - per infondere quel profondo senso di sicurezza e serenità che la vigilanza dell'arma da sempre trasmette alle nostre comunità. È così che ha preso forma questo progetto culturale, coerente con la finalità della pubblicazione di contribuire a diffondere la conoscenza dell'arte e del carabiniere - ha concluso - nella sua evoluzione storica e nella sua dimensione umana e sociale ».
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