Carburante nautico al Lisert più il cantiere di rimessaggio

Una manifestazione di interesse al Csim per l’area del Canale Est-Ovest Tremila metri quadrati a disposizione per un progetto da 2-300mila euro
Di Giulio Garau
Bonaventura Monfalcone-14.09.2012 Acqua pulita-Canale Est-Ovest-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-14.09.2012 Acqua pulita-Canale Est-Ovest-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Un distributore di carburante per imbarcazioni da diporto a Monfalcone, nel cuore del Canale Est Ovest al Lisert: è giunta al Consorzio per lo sviluppo industriale una manifestazione di interesse da parte di un’azienda che opera nel settore in Friuli Venezia Giulia. Una novità rilevante per il settore nautico che potrebbe colmare un vuoto enorme nel golfo di Trieste. A Monfalcone l’unico distributore nautico presente fino a pochi anni fa, alla marina Hannibal, ha chiuso da tempo. Per fare rifornimento quello più vicino si trova a Grado, nella Darsena San Marco, ma bisogna chiedere per ottenere il servizio. Fino a Trieste praticamente nulla visto che il distributore presente a Porto San Rocco, che funzionava a singhiozzo appare desolatamente chiuso.

La manifestazione di interesse del gruppo che opera già nel settore e che ha diversi impianti a Trieste, Udine e nell’Isontino, è giunta nelle scorse settimane. E alcuni responsabili della società interessata a realizzare l’impianto è venuta a Monfalcone per fare un sopralluogo al Lisert.

L’area interessata è quella accanto all’ex Eurogroup che si affaccia direttamente sul canale Est Ovest e che è stata risistemata lo scorso anno dallo stesso Consorzio che ha realizzato parcheggi, nuova viabilità, ha eseguito lavori di rafforzamento degli argini e realizzato una passeggiata fronte-canale con tanto di impianto di illuminazione. Per l’impianto di carbunante è previsto uno spazio di circa 3mila metri quadrati, ma ci sono a disposizione ben 17mila metri, interamente ristrutturati dal Consorzio che ha investito circa 2 milioni per la bonifica del terreno, la posa della palificazione e le doghe della passeggiata oltre che per l’impianto di luci. In questa fetta di terreno infatti oltre all’impianto di distribuzione di carburante per la nautica è possibile realizzare anche un mini-cantiere di rimessaggio, manutenzione e assistenza per le barche con tanto di pontili con un’area attrezzata ovviamente per l’alaggio e il varo delle barche.

Si tratta comunque di investimenti di un certo peso visto che soltanto per l’impianto di carburante si ipotizza una spesa che non scende sotto i 250-300mila euro. La società ha contattato il Csim, ha fatto un sopralluogo e ha inviato una lettera con la manifestazione di interesse a cui seguirà probabilmente una proposta economica vera e propria. Si tratta della terza offerta giunta sinora al Consorzio per l’area e in particolare per la realizzazione di un impianto di distribuzione di carburante. Lo scorso anno infatti erano arrivate due proposte di locazione, che però non hanno avuto seguito. Una da parte di un monfalconese che stava costituendo una società ad hoc e un’altra da una società triestina che opera nel campo della distribuzione dei carburanti a Trieste e a Monfalcone. La società monfalconese si era presentata con un professionista e offrendo la disponibilità a prendere in locazione gli spazi con la garanzia di almeno 250mila euro di investimento. La società triestina invece, già inserita nel settore e dunque forte dell’esperienza acquisita, si è fatta avanti mettendo sul piatto un investimento di 900mila euro, più vantaggiosa anche perché prevedeva in seguito l’acquisto dell’area.

Un quadro che era stato illustrato durante una seduta del Consiglio di amministrazione che aveva analizzato le due proposte e valutato le condizioni di cessione dell’area fissando un prezzo di 40euro più Iva al metro quadrato. Un impianto assolutamente strategico per Monfalcone e soprattutto il canale del Lisert dove si affacciano realtà come la Monte Carlo Yachts (quasi di fronte), il marina Lepanto o cantieri che vanno dal Nautec all’Ocean fino a Cadei, Crackboat e Robymar. Ora infatti è impossibile fare rifornimento “regolare” sulle imbarcazioni da diporto, bisogna portare in barca taniche colme di carburante oppure traversare il golfo e raggiungere Capodistria o Isola nella vicina Slovenia.

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