Carlini Fanfogna rinuncia al concorso per restare a capo dei musei cittadini

il caso

Laura Carlini Fanfogna, che dirigerà i Civici Musei fino al termine del terzo mandato Dipiazza, ci ha pensato su, poi ha deciso di non iscriversi al concorso per stabilizzare 6 dei 9 dirigenti assunti “a tempo” nella primavera del 2017. Anche l’altro manager municipale, Livio Sivilotto, responsabile della Protezione-prevenzione, ha ritenuto di non partecipare alla prova orale che si terrà alle ore 10 di martedì 15 dicembre al museo di Storia naturale in via Tominz. Il bando del 17 novembre, firmato dal segretario generale Santi Terranova, li avrebbe di fatto esclusi per raggiunti limiti di età (65 anni): i due interessati non sarebbero stati preventivamente avvertiti del barrage anagrafico inserito.

A esaminare i candidati superstiti sarà un trio composto dal segretario Terranova e da due alti dirigenti regionali, Gabriella Lugarà e Franco Milan. Della Lugarà si vociferava come possibile successore di Terranova, prossimo alla quiescenza il 1° febbraio 2021. A questo punto, a fronte del doppio forfait della Carlini e di Sivilotto, il numero dei concorrenti scende a 7 essendo in palio 6 posti. Mentre Sivilotto dovrebbe restare nei ranghi in qualità di “posizione organizzativa”, non è dato invece sapere se per la Carlini Fanfogna sia allo studio una soluzione-ponte (incarichi, consulenze ecc.), che consenta alla direttrice dei Civici musei di raggiungere l’età pensionabile a quota 67. Preoccupazione viene espressa da Direl, sindacato dei dirigenti degli enti locali, perchè a maggio-giugno, quando si presume finirà l’attuale mandato e inizierà quello nuovo, l’amministrazione rischia di restare senza 4 manager: oltre alla Carlini Fanfogna e a Sivilotto, anche i pensionandi Enrico Conte e Enrico Cortese non saranno più della partita.

E a novembre toccherà a Mauro Silla attaccare le scarpe al chiodo. Senza contare l’addio di Terranova, rimpiazzato fino alle elezioni con un probabile “interim” a Fabio Lorenzut, a sua volta caricato dalla direzione dell’area Cultura-Educazione-Sport. Con una struttura dirigenziale pericolosamente depotenziata, Direl teme che il futuro sindaco possa partire, per utilizzare una tipica espressione americana che descrive situazioni istituzionali incerte, come «un’anatra zoppa».—



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