Caro-carne: fino a 5,70 euro di differenza per il pollo

Variazioni sostanziali al chilo tra un rione e l’altro: a Servola il vitello più conveniente
di
Matteo Unterweger


Una differenza di 5,70 euro per un chilo di fettine di petto di pollo, oltre tre per la pari quantità di cevapcici. A Trieste anche il prezzo della carne continua a salire, ma tra una macelleria e l’altra si registrano comunque degli scarti piuttosto alti. Rispetto ai dati diffusi a fine agosto dall’Osservatorio privinciale sui prezzi al consumo, vanno segnalati nuovi incrementi a livello di costi, stando all’indagine effettuata dal nostro giornale in una serie di esercizi della città scelti a campione.


Se si considera, infatti, che il mese scorso il massimo registrato per le fettine di petto di pollo (sempre al kg, una singola è pari all’incirca a un etto e mezzo) è stato pari a 10,80, bisogna altresì rilevare l’attuale incremento a 11,50 contro un limite minimo di 5,80. Quanto al roastbeef di bovino adulto, non si scende sotto la soglia di 14,80 euro, mentre a fine agosto il minimo riscontrato dalla Funzione statistica della Provincia si era attestato a 10,32. I prodotti costringono i consumatori a spese notevoli, come confermato due giorni fa dal presidente della Camera di commercio di Trieste, Antonio Paoletti, e ancora prima dai consumatori.


LA QUALITÀ
I macellai della città segnalano come, a incidere sulle tariffe, sia soprattutto un fattore, quello legato alla qualità della carne che viene venduta. Proprio sul roastbeef, per esempio, vanno considerate differenti caratteristiche: a San Vito, il prezzo del bovino meno pregiato è pari a 14,80 euro al chilo, mentre si alza a 17,80 per la femmina del toro (in media di conseguenza il costo è pari a 16,30 nel rione), considerata unanimemente più pregiata perché maggiormente gustosa, con un superiore quantitativo di massa grassa e, quindi, di parte da scartare. Discorso simile per il petto di vitello, che in via Settefontane, a metà fra Barriera vecchia e Montebello, può richiedere per un chilo 9,80 euro oppure 6,90, in caso di carne vicina all’osso. Sbalzi tra i 6 e gli 8 euro si registrano pure in Barriera vecchia, per quanto attiene le costine di maiale, una delle varietà maggiormente gradite ai triestini, specie alle tradizionali grigliate o sagre estive. A proposito, non possono essere dimenticati i cevapcici, riguardo ai quali le oscillazioni di prezzo possono essere giustificate con le tipologie di carne e spezie che vengono assemblate per il formare il tipico cilindretto originario dei territori dell’ex-Jugoslavia. A Trieste, nella fattispecie, si può passare dai 6,50 euro di Servola fino ai 9,80 costanti di via Giulia, Roiano e Barriera vecchia.


I RIONI
Da una zona all’altra della città, tenuto conto delle considerazioni fatte sin qui, le macellerie cambiano quindi anche sostanzialmente i prezzi per gli stessi prodotti. In via Giulia, si registra il minimo per un chilo di fettine di petto di pollo (5,80 euro) e per le costine di maiale (6 euro). Lonza di maiale più economica, a 9,80, a San Giacomo, San Vito, Barriera vecchia e nuovamente via Giulia. Detto dei cevapcici meno onerosi in assoluto, subito dietro Servola ecco arrivare Valmaura (7,80), mentre la stessa Servola si distingue anche per il petto di vitello, fissato a 8 euro pieni. San Vito, con 7,80, e Barriera vecchia (8 euro tondi), vantano infine il primato sulla fesa di tacchino.

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