Carso invaso da sciacalli dorati: «Divorati i cuccioli di capriolo»

Aumentati a dismisura gli avvistamenti degli esemplari, particolarmente voraci Si cibano in particolare di “bambi”. «Stanno modificando gli equilibri della fauna»

Sciacalli in aumento, ecco un avvistamento

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DUINO AURISINA. È allarme sciacalli sul Carso triestino. Negli ultimi mesi sono infatti aumentati a dismisura gli avvistamenti, soprattutto quelli riguardanti la cosiddetta specie dello “sciacallo dorato”, sostanzialmente onnivora, capace di nutrirsi di insetti come di caprioli, a seconda delle esigenze e di ciò che può trovare nel territorio nel quale va a insediarsi.

Normalmente un esemplare non è molto grande, pesa mediamente all’incirca una quindicina di chili e non è pericoloso per l’uomo, nel senso che non si ha mai avuto notizia di attacchi alle persone.

È però capace di modificare gli equilibri naturali di un territorio. Come sta avvenendo per l’appunto sul Carso triestino, su quello isontino e su quello sloveno. «Abbiamo registrato – precisa Antonio Pilosio, direttore della Riserva di San Michele del Carso – una drastica diminuzione del numero dei caprioli, un tempo molto diffusi sul Carso, nell’ordine del 60,70 per cento degli esemplari. Preoccupa soprattutto il fatto che stanno calando i caprioli giovani, quelli entro il primo anno di vita – aggiunge – che, evidentemente, sono preda della voracità dello sciacallo dorato. Le nostre fototrappole evidenziano soprattutto la presenza di femmine di capriolo adulte e senza prole, evento in passato molto raro. Indice questo dell’arrivo di numerosi esemplari di sciacallo dorato, fattore confermato anche dal rinvenimento di molte carcasse di caprioli completamente spolpate, caratteristica tipica della predazione dei canidi, famiglia di cui fanno parte proprio gli sciacalli dorati».

«Certo anche i cinghiali e i cervi contribuiscono alla diminuzione della presenza dei caprioli – ancora Pilosio – ma non c’è dubbio che sta cambiando qualcosa di importante sul nostro Carso con l’arrivo di questa nuova specie». Anche osservando le cartine redatte dalle competenti autorità della Slovenia, che evidenziano l’evoluzione della presenza delle varie specie animali sul territorio, viene rimarcata con chiarezza la massiccia presenza di sciacalli dorati lungo tutta la fascia confinaria con l’Italia, da Muggia all’Isontino, senza soluzione di continuità.

Normalmente gli sciacalli dorati si muovono in nuclei familiari: due adulti, il maschio e la femmina, e i piccoli, che possono essere in genere più d’uno. La migrazione dello sciacallo dorato verso il Carso sembra essere frutto di una colonizzazione spontanea proveniente da Sud-Est. «Dapprima si sono diffusi nei Balcani – conclude Pilosio – e poi in Croazia e in Slovenia. Adesso si stanno moltiplicando qui da noi. Certamente non sono stati immessi in natura, non ci sono infatti documenti o testimonianze in tal senso». —


 

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