Casa di riposo, nuove regole per accogliere gli anziani

Il protocollo sottoscritto fra Azienda sanitaria e gli Ambiti della provincia Il ricovero nella struttura muggesana potrà essere richiesto direttamente
Di Riccardo Tosques
Lasorte - Trieste - Muggia - Casa di Riposo -
Lasorte - Trieste - Muggia - Casa di Riposo -

MUGGIA. L'anello operativo integrato per l'accesso unitario delle persone anziane ai servizi socio-sanitari di natura domiciliare, semiresidenziale e residenziale. È il ruolo strategico del Punto unico integrato (Pui) che emerge con l'accordo del “Protocollo per l’integrazione socio-sanitaria nell’area tematica anziani”, siglato tra gli Ambiti della provincia di Trieste e l’Azienda per i servizi sanitari. Ribadendo l’importanza della valutazione multidimensionale e multiprofessionale quale metodo di analisi dei bisogni, delle risorse e del contesto della persona anziana, il protocollo di fatto impegna gli enti ad accompagnare in modo congiunto ed integrato il passaggio della persona anziana dalla fase di cura domiciliare/semiresidenziale a quella residenziale, con costante ricerca di tutte le alternative al ricovero e, quando ciò risulti inevitabile, delle azioni possibili per un suo successivo rientro a domicilio.

Il nuovo documento definisce, inoltre, le modalità ed i criteri di gestione della lista d’attesa e la procedura di accoglimento dell’anziano nella struttura residenziale. «È un passo importante e di valenza strategica dato che offre una programmazione congiunta tra i servizi sociali dei Comuni e l’Ass dei servizi e gli interventi che richiedono unitamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale essendo così in grado di garantire, entro un quadro unitario, percorsi integrati per il benessere della persona, della famiglia e della comunità», racconta l’assessore alle Politiche sociali Loredana Rossi.

Il documento si è realizzato anche alla luce del fatto che nell’area d’intervento “Integrazione socio-sanitaria area anziani” era stata prevista la formalizzazione delle procedure sperimentalmente in atto tra il Servizio sociale dei Comuni, il distretto 3 dell’Azienda per i servizi sanitari n. 1 “Triestina” e la casa di riposo comunale per le ammissioni degli anziani nella struttura residenziale stessa, attraverso “la condivisione degli obiettivi e del metodo di lavoro sperimentato, la ricognizione della prassi e degli strumenti in uso, l’analisi dei dati di monitoraggio e l’individuazione dei miglioramenti eventualmente necessari in relazione alle criticità rilevate”.

L’amministrazione comunale di Muggia gestisce, infatti, la Casa di riposo (classificata struttura residenziale ad utenza diversificata) autorizzata dalla Regione all’accoglimento di 74 anziani, di cui 63 non autosufficienti. L’erogazione delle prestazioni di rilievo sanitario a favore degli ospiti di salita Ubaldini avviene, al momento, in forma diretta da parte degli operatori del Distretto n. 3, ed è regolamentata dalla convenzione stipulata tra l’Azienda per i servizi sanitari e il Comune di Muggia. Nella pratica ora è previsto che la necessità di attivare il percorso per l’accoglimento in Casa di riposo possa essere segnalata dall’anziano interessato o da un familiare, o dagli operatori socio-sanitari come pure da un vicino, un volontario o l’amministratore di sostegno al Punto unico integrato dell’Area anziani del servizio sociale dei Comuni dell’Ambito 1.3, ove, una volta raccolte le prime informazioni utili ad inquadrare la situazione, verrà stabilita l’entità dei problemi, il grado di urgenza, l’esistenza di una rete formale e/o informale di sostegno e fornite informazioni in merito ai servizi e alle prestazioni attivabili, alternativi alla struttura residenziale.

A una “scheda di accoglienza e prima valutazione del problema” seguirà una visita integrata al fine di approfondire la conoscenza del caso, situazione per una valutazione multidimensionale e multiprofessionale integrata dell’anziano che ne evidenzi la condizione clinica, funzionale e cognitiva nonché la situazione socio-relazionale-ambientale e ne definisca l’intensità del fabbisogno assistenziale. «Questo protocollo rappresenta una risposta il più integrata ed efficace possibile - ha concluso l’assessore Rossi - con un Pui che si realizza attraverso una consulenza professionale socio-sanitaria rivolta agli anziani e alle loro famiglie e per l’accesso ai servizi socio-sanitari».

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