Casa Maccari, lavori fermi ma si sblocca il terzo lotto

GRADISCA. Ci sono i soldi, ma non vi sono certezze per la Casa della Cultura di palazzo Maccari. Anzi, una c’è: sarà molto difficile riuscire a completarla entro la fine del mandato Tommasini-bis. Da un lato, il sindaco annuncia «buone possibilità di accoglimento» da parte della Regione per la domanda di finanziamento (da 425mila euro) finalizzata a completare il polo culturale di via della Campagnola. Dall’altro, continuano ad esserci poche garanzie su quando i lavori potranno effettivamente riprendere.
I 425mila euro riguardano il terzo lotto, ma il cantiere è attualmente fermo (dall’estate del 2011) alla seconda tranche. La situazione scaturisce da una decisione del Tribunale di Udine, che era chiamato a esprimersi sulla proposta di concordato avanzata dalla Clocchiatti Tobia spa, l’azienda di Povoletto titolare dell’appalto. Un’impresa solida e affidabile, leader nel settore sin dal 1945, che a Gradisca aveva portato a termine con successo il quarto lotto di lavori del teatro. Oltre un anno fa, però, la Clocchiatti era giunta a un passo dal fallimento. Ebbene, il tribunale ha accolto la proposta di concordato preventivo presentata dai legali dell’impresa, non avendo riscontrato alcuna opposizione dai 514 creditori. Ma al contempo ha congelato il discorso per quanto concerne gli appalti pubblici di cui la Clocchiatti risultava aggiudicataria al momento del rischio-crac. Dal provvedimento restano infatti esclusi i lavori alla Maccari e all’ospedale di Latisana, per i quali il commissario dovrà valutare in corso d’opera le offerte di eventuali soggetti interessati a subentrare alla ditta.
Da palazzo Torriani hanno commentato la notizia con prudenza: «Inizialmente la strada prospettata era stata un’altra – spiegano gli amministratori – e cioè che i cantieri pubblici avrebbero potuto essere riaperti in tempi ragionevoli, a prescindere dal concordato. Ora le notizie sembrano diverse, e diventa difficile fare previsioni su una ripresa dei lavori. Potrebbe volerci molto tempo».
Il progetto del Comune sullo storico edificio di via della Campagnola, scampato fra l’altro alle conseguenze della tragica esplosione dello scorso 24 dicembre, è molto ambizioso.
Il palazzo dovrà ospitare la nuova sede della biblioteca civica (attualmente in sofferenza vista la gran mole di volumi ospitati), il museo civico, sale multimediali, il nuovo Punto giovani e, eventualmente, sedi di associazioni.
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