Casa Vattolo di via Baiamonti un gioiello in stile Secessionista

L’edificio da quattro appartamenti fu progettato da Giacomo Trombett Lo stabile fu poi modello d’ispirazione per la Ferramenta Krainer  

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Fino all’apertura di via Lantieri nel 1913, il collegamento tra piazza San Rocco e la città era il percorso tortuoso della strada che portava in piazza Sant’Antonio, al Mercato coperto progettato da Leopoldo Claricini e demolito nel 1907. Era intitolata al concittadino Giacomo Vogel, fondatore della Casa di ricovero per vecchi privi di assistenza, per la quale aveva donato un suo edificio di via Alviano dove l’istituzione venne inaugurata nel 1820.

Attiva per quasi un secolo fu demolita dalle bombe della Prima guerra, dopo la quale la via venne dedicata ad Antonio Baiamonti patriota dalmata di Spalato, apprezzato da D’Annunzio ma che con Gorizia mai nulla ebbe a che fare. Il 6 aprile 1907, Orsola Vattolo nata Řia acquistò da tale Giuseppe Visin un fondo presso l’angolo di via Vogel, a fianco della caserma della Milizia di proprietà comunale e oggi Centro polivalente. Al progetto per una casa da quattro appartamenti sovrapposti venne incaricato Giacomo Trombetta di Osoppo, dal 1890 a Gorizia dove, come racconta Rosanna Calligaris nella tesi “Architettura Liberty a Gorizia”, «svolse un’intensissima attività soprattutto nel periodo tra il 1904-1911, progettando case d’abitazione in genere prive di elementi decorativi e piccole ville. Benché in lui appaiano ancora visibili le tracce di una formazione classicistica (la sua istruzione dovrebbe risalire al 1870-1875), dimostra però di aver assimilato certe innovazioni, anche se solo esteriori, proposte dal modernismo» presenti infatti in copia sulla facciata di via Baiamonti 22, ornata da mascheroni, festoni verticali e ghirlande Wiener Secessionstil, l’attacco al suolo e al cielo tesi dall’infittirsi delle linee d’intonaco orizzontali, presenti sul disegno di Trombetta che mostra una vistosa variante tracciata in inchiostro blu sulla tavola originale, per ridurre da 4 a 3 i piani dell’immobile, togliendone il secondo dalla bifora arcuata.

Finita la casa nel 1908, l’anno dopo viene ceduta a Edoardo Sticsa, così appassionato di Secessionismo da farsi costruire nello stesso stile da Girolamo Luzzato lo splendido negozio di via Rastello nel 1910, divenuto poco dopo Ferramenta Krainer. —





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