Casillo riparte: produzione e assunzioni
In corso i lavori di ristrutturazione con un investimento di 8 milioni. Innovazioni dei molini: si farà farina per pane e dolci

Bonaventura Monfalcone-21.09.2017 Casillo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
La Casillo riparte a Monfalcone e investe, come annunciato 8milioni di euro per il rilancio dello stabilimento. Anzi è già ripartita: sono iniziati da alcuni giorni infatti i lavori di ristrutturazione interna che porterà a un cambio di prodotti. Dal grano duro alle farine. Nei primi sei mesi del 2018 il riavvio vero e proprio con la riassunzione di molti degli ex operai che lavoravano alla ex De Franceschi e che sono rimasti in strada. Una notizia positiva per Monfalcone che ora si arricchisce di una nuova azienda di prestigio che lavorerà sul fronte della produzione food e che come annunciato metterà in piedi anche un sistema logistico integrato: rotaia, nave e gomma. A dare una svolta al rilancio dell’azienda, un punto che era decisivo, il via libera della Regione alla riapertura del raccordo ferroviario Schiavetti Brancolo dove transiteranno migliaia di carri della Casillo diretti alla Stazione di Ronchi dei Legionari per immettersi sulla rete ferroviaria nazionale. Il punto della situazione con l’annuncio della ripartenza è stato fatto mercoledì mscorso, da parte dell’amministratore delegato dello stabilimento di Monfalcone, Davide Campanile, durante un vertice con il Consorzio di sviluppo economico e il sindaco di Monfalcone, Anna Cisint. Ma non c’è stata solo una riunione, tecnici del Conzorzio e della Casillo hanno fatto un approfondito sopralluogo sull’intero percorso del raccordo ferroviario Schiavetti-Brancolo, 7 chilometri in totale, per verificare i lavori fatti e lo stato dell’arte per entrare nel vivo delle manutenzioni e dell’elettrificazione di un tratto di binari. «Nei primi sei mesi del 2018 la Casillo riavvia l’attività produttiva - ha confermato con soddisfazione il sindaco Cisint - è partita la ristrutturazione con la demolizione della sezione molitoria per riconvertire la produzione e soprattutto sono iniziati gli investimenti per il rilancio dello stabilimento che raggiungeranno gli 8 milioni. Sul fronte dell’occupazione poi torneranno al lavoro molti degli ex addetti della De Franceschi che sono rimasti in strada». Non tutti però visto che la stessa Casillo, che ha già iniziato a ricontattare i vecchi lavoratori, ha scoperto che una parte di questi (erano rimasti in strada 40 su 52 circa) si è ricollocata. Attualmente nello stabilimento lavorano in 7-8, nella fase di riavvio nei primi sei mesi del 2018, secondo quanto annunciato dall’azienda, entreranno altri 15-20 lavoratori.
«L’altra questione di assoluto rilievo è che già adesso la Casillo ha dato corso a investimenti tecnologici e di innovazione del prodotto - ha spiegato il direttore Csim, Giampaolo Fontana - ci saranno delle novità sul fronte della produzione food per la diversificazione delle farine destinate al mercato. Un nuovo sistema che è anche sotto brevetto e che cambierà la attività dello stabilimento: dalla lavorazione del grano duro a quello tenero dedicato alle farine per il pane e i dolci». Una diversificazione che si tocca già con mano per i prodotti della Casillo che sono presenti in varie realtà e tra l’altro anche, si tratta di prodotti finiti, sui banchi vendita di un distributore d’eccellenza come Eataly.Decisivo, come detto all’inizio, il via libera della Regione alla riapertura del raccordo ferroviario Schiavetti-Brancolo. La direzione delle Infrastrutture infatti ha deliberato di mettere a disposizione per la riattivazione del tratto ferroviario di 7 chilometri una cifra importante, 2,6 milioni di euro. A questi si aggiungeranno altri 500mila euro che metterà la stessa Casillo. Altri 400mila euro per le manutenzioni sono stati stanziati dal Consorzio che tra l’altro sta affiancando la Casillo nel percorso di rilancio. Nello stesso piano industriale il nodo infrastrutturale è considerato fondamentale nel business. Secondo l’intenzione della Casillo, che comunque a breve darà i dettagli del riavvio, si dovrebbe iniziare con almeno due treni carichi di cereali la settimana per arrivare, una volta a regime a una quota di 6 coppie la settimana e in totale almeno 6mila carri l’anno.
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