Caso Bili„, polemiche contro l’inefficenza della polizia

SEBENICO. Montano le polemiche in Croazia, specie in Dalmazia, aventi quale obiettivo la polizia, ritenuta lenta e inefficace nelle ricerche della 17enne Antonija Bili„, scomparsa il 7 giugno 2011 e i cui resti sono stati rinvenuti casualmente giorni fa da due cacciatori. Anche il ministro dell’Interno, Ranko Ostoji„, ha promesso un’indagine per appurare se siano stati commessi errori da parte delle forze dell’ordine. Il caso della Bili„, al centro della più massiccia e costosa operazione di ricerca mai avvenuta nel Paese, ricorda da vicino la tragica vicenda di Angela Besli„, la ragazza 16enne di Sinj (entroterra di Spalato), sparita nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2002 al rientro da un concerto per giovani e il cui corpo fu ritrovato 35 giorni dopo, nelle vicinanze dell’abitazione dei Besli„. Anche allora, come nel caso della Bili„, le forze dell’ordine si misero in moto con colpevole ritardo, perlustrando più volte l’area del successivo ritrovamento, ma senza scoprire alcunché. Per la cronaca da ricordare che i resti della Beslic furono scoperti da un cane portato a passeggio. Settimane dopo venne arrestato il colpevole, Ivan Bulj, noto politico accadizetiano e direttore di Radio Sinj, condannato a 22 anni di carcere per avere violentato e ucciso la Besli„. Recentemente le due sorelle di Antonija Bili„ hanno accusato pubblicamente la polizia di non aver detto la verità in merito alla data in cui per l’ultima volta fu captato il segnale del telefonino della 17enne. Sono accuse che la polizia non ha smentito. Va ricordato che proprio a pochi chilometri dall’ultimo segnale del cellulare, a nord–ovest di Segna, è stata fatta luce sulla sorte toccata ad Antonija, un’area parecchio frequentata e in cui decine di poliziotti avevano condotto le ricerche in due occasioni. Senza risultati. I Besli„ e i Bili„, visti gli esiti delle ricerche, si erano rivolti a investigatori privati, scottati dal comportamento della polizia.
Andrea Marsanich
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