Caso Ubis, il sindacato denuncia l’azienda

La Falcri-Silcea promuove un’azione legale a difesa dei 100 dipendenti Unicredit “esternalizzati”
Lasorte Trieste 26/10/12 - Via Cassa di Risparmio, Unicredit, Protesta Bancari
Lasorte Trieste 26/10/12 - Via Cassa di Risparmio, Unicredit, Protesta Bancari

Venti di guerra sul fronte bancario dopo l’annunciata esternalizzazione di un centinaio di dipendenti di Ubis (società controllata da Unicredit) che a breve passeranno a un nuovo gruppo con modalità ancora tutte da definire. Un vero siluro a Ubis lo lancia l’unità sindacale Falcri-Silcea di Trieste che, in una nota a firma del segretario provinciale Ernesto Granzotto, comunica di aver «citato in giudizio Ubis per attività antisindacale (ex articolo 28 legge 300), per violazione attuata con l'arroganza di chi non ha rispetto per il lavoro di cui mette a forte rischio la sostenibilità». Per la forza sindacale, che a Trieste conta 150 iscritti, «questo è il periodo in cui innegabilmente i lavoratori stanno subendo, anche a causa di sindacati troppo spesso eccessivamente rinunciatari, un regresso nei diritti individuali e sociali che, con la pur reale motivazione della crisi globale, penalizzano anche chi continua a lavorare e produrre ricchezza per il proprio datore di lavoro. Nel contempo - aggiunge Falcri-Silcea - il management continua ad intascare bonus esorbitanti, che rappresentano uno sconcio morale».

Numerose le contestazioni: «In Ubis, la società di servizi amministrativi ed informatici del gruppo Unicredit, nelle scorse settimane il management ha indetto una riunione dedicata ai soli lavoratori di Trieste impiegati nella lavorazione delle fatture attive e passive del gruppo, che Ubis e Unicredit stanno cedendo a terzi. La riunione verteva sulla presentazione del progetto Newton, elaborato da multinazionali di consulenza, progetto che si propone di realizzare l’estromissione di centinaia di lavoratori dal gruppo bancario, tra cui 100 a Trieste, cedendoli a società di nuova costituzione con prospettive occupazionali per nulla rassicuranti. Eppure - prosegue la nota - Unicredit in questo 2012 di crisi chiuderà il bilancio di gruppo con un utile netto stimato di oltre un miliardo».

Il sindacato accusa: «Il management di Ubis ha tentato anche di convincere i dipendenti “condannati” all'espulsione che non aveva senso aderire agli scioperi, tanto non sarebbero serviti a fermare il progetto ma solo a ridurre le disponibilità “per pagare il salumiere". Ha tentato di blandire i dipendenti destinatari di questa "esternalizzazione di massa", argomentando su quanto possa essere stimolante la nuova avventura societaria e, per inculcare in loro l’ineluttabilità dell’estromissione, ha affermato che Unicredit potrebbe anche licenziarli. Inoltre ha fornito ai lavoratori informazioni dalle quali le strutture sindacali sono state volutamente escluse, rinviate a un momento successivo nel quale i lavoratori saranno già consapevolmente rassegnati al loro destino». Conclude la Falcri-Silcea: «Difenderemo questi lavoratori, cui mancano mediamente 15-20 anni alla pensione».

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