Cassa rurale, c’è il “sì” al progetto di fusione

Una Cassa solida si è presentata al traguardo storico dell’aggregazione con la consorella Bcc di Fiumicello e Aiello del Friuli.
È uno degli aspetti salienti emersi dall’assemblea dei soci della Cassa rurale e artigiana di Lucinico, Farra e Capriva, ospitata dall’Ugg. Oltre alla consueta illustrazione del bilancio e al rinnovo delle cariche sociali, l’assemblea della Cassa ha approvato sia il progetto di fusione sia l’adesione al gruppo bancario costituito da Cassa centrale banca nell’ambito della riforma del Credito cooperativo. Il nuovo soggetto si chiamerà “Cassa rurale Fvg”.
Nella sua relazione, il presidente Renzo Medeossi ha evidenziato le ragioni che hanno indotto il Cda a deliberare l’aggregazione con la consorella di Fiumicello ed Aiello del Friuli «che esprime il medesimo Dna mutualistico, vista la complementarietà delle due realtà, elemento di forza per il profondo riassetto organizzativo imposto dalla riforma del credito cooperativo».
A proposito di quest’ultima, l’adesione al gruppo costituito da Cassa centrale banca va inquadrato nella pluriennale positiva collaborazione con la citata Cassa centrale, il fornitore dei servizi informatici Phoenix e le altre società del sistema trentino.
Nell’illustrazione dei dati di bilancio, il presidente ha sottolineato «la perdurante situazione di incertezza economica», che si è riflessa in una domanda di credito particolarmente debole da parte delle imprese. Una lieve ripresa dei consumi e degli investimenti immobiliari ha riguardato invece il segmento delle famiglie. «La rischiosità del portafoglio-crediti segnala - si legge in una nota - un’ulteriore diminuzione rispetto agli esercizi precedenti. A tale positivo aspetto si aggiunge anche la crescita del grado di copertura dei crediti deteriorati, il cui livello è di molto superiore alla media del sistema cooperativo e bancario in generale. La raccolta complessiva presso la clientela non istituzionale è cresciuta a conferma di un certo grado di fidelizzazione».
Continua la forte crescita del risparmio gestito, pari al +19per cento, «mentre - si legge sempre nel comunicato - è stato registrato un contenimento dei costi del personale, al netto della creazione di un fondo per l’incentivazione all’esodo, e delle altre spese amministrative, grazie alla continua azione volta a efficientare le molteplici voci di spesa».
Altri numeri. L’indice di solidità, il Cet Tier 1, raggiunge il livello del 27,80 per cento, rivelandosi superiore di quasi 10 punti rispetto alla media delle Bcc regionali e del doppio rispetto ai principali gruppi bancari. L’utile netto, nonostante le svalutazioni effettuate a fronte dei crediti deteriorati e i contributi erogati a sostegno di diverse crisi bancarie, è di quasi 300mila euro, valore superiore al budget programmato.
(fra.fa.)
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