Castion, esplode il caso dei rifiuti da smaltire
POLA. É diventato un caso la vicenda del nuovo centro regionale per la gestione dei rifiuti di Castion nel Comune di Medolino, venuto a costare 40 milioni di euro erogati dai fondi europei. Al suo interno si sta accumulando una montagna di balle di combustibile Rdf (refuse derived fuel) che nessuno vuole e per il cui smaltimento si è alla disperata ricerca di una soluzione.
Il presidente della Regione Valter Flego chiede adeguate misure per risolvere il problema sul mercato delle materie prime secondarie. E tira in ballo il governo di Zagabria. Gli ambientalisti contestano il progetto della discarica poichè considerato obsoleto. Per l'ex ministro della Tutela dell'ambiente Slaven Dobrovic, uno dei massimi esperti in questo settore nel paese, l'errore è stato quello di adottare una tecnologia superata e antiquata e non in grado di riciclare i rifiuti nel rispetto delle direttive comunitarie.
«Quando assunsi l'incarico di ministro -sottolinea Dobrovic- avevo insistito sulla necessità di adeguare la discarica di Castion alle nuove normative ma non sono stato ascoltato.Colpa delle regioni che non stanno impiegando nella giusta direzione i fondi comunitari». Va detto che inizialmente c'era un accordo, evidentemente mai perfezionato,con il cementificio Holcim di Valmazzinghi, che avrebbe usato il combustibile per alimentare i suoi altiforni. Non si esclude che i rifiuti possano finire in qualche inceneritore fuori dall'Istria, operazione che farebbe lievitare i costi con riflessi pure sulle bollette. Il centro rifiuti di Castion ha la capacita' di trattamento pari a 90 mila tonnellate all'anno. Oltre che da Pola giornalmente vi confluiscono 250 tonnellate di rifiuti provenienti dalle stazioni di stoccaggio di Umago, Parenzo, Albona e Pinguente. p.r.
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