Cattinara, al decimo piano i pazienti con il cappotto

Prima bora, e i malati di Cattinara sono di nuovo costretti a mettersi i giubbotti sopra il pigiama. Le finestre sibilano di spifferi gelati e vengono tamponate con lenzuola. I soldi per i restauri di tutti i serramenti sono appena arrivati, ma i serramenti naturalmente ancora no. Ci sono gare da bandire, imprese da trovare.
Il freddo è entrato tra domenica e ieri sia alla prima Medica e sia alla Clinica di Otorinolaringoiatria, entrambi decimi piani rispettivamente della torre medica, che ha un solo lato molto esposto al vento, e alla torre chirurgica, che invece ne è investita brutalmente e senza riparo.
Ma segnalazioni di stanze fredde sono arrivate anche da altri reparti, per esempio Pneumologia, «anche se - specifica Lucia Pelusi, direttore sanitario del presidio di Cattinara - abbiamo verificato che nessuna richiesta di maggiori coperte è stata inoltrata ai magazzini, né c’è stata attivazione dei termostati dell’intero ospedale, che sono tarati per far scattare una chiamata negli uffici tecnici quando la temperatura scende sotto il livello indicato».
Ma dai reparti confermavano: «Fa freddo». A Otorino quattro pazienti allettati sono stati coperti coi loro vestiti. I parenti hanno chiesto più coperte. Il riscaldamento è stato acceso, naturalmente, con buon anticipo rispetto ai calendari standard di fronte all’improvviso maltempo e al drastico abbassamento delle temperature. Ma le torri sono “grattacieli”, serve tempo anche per mettere in circolo l’acqua riscaldata. I piani alti, con particolare sofferenza in certi settori, ne hanno risentito.
Da quando lo scorso febbraio un’altra pesante ondata di gelo con bora aveva per la prima volta fatto “saltare” dei serramenti, costringendo a un repentino e per niente facile trasloco al Maggiore dei fragili pazienti della Geriatria, è diventato evidente che Cattinara mostrava cedimenti strutturali assai gravi. Quel trasloco andò perfettamente, ma l’ansia per un’operazione così complessa, e così a rischio in pieno inverno, non fu certamente poca.
Da allora, pressanti richieste alla Regione per fondi indispensabili, e lavori non rinviabili. Solo nelle scorse settimane la Regione ha deliberato (assieme ai 60 milioni per avviare l’atteso restauro completo dell’area) la somma di 3,5 milioni per sostituire i serramenti.
Un piano era stato già completato attingendo alle casse dell’ospedale: «L’undicesimo - specifica Pelusi -, rimasto vuoto dopo il trasferimento di Geriatria. A novembre dovrebbero essere finiti gli interventi e anche la pulizia, e lì salirà dunque la Pneumologia, così da consentire a rotazione che i lavori comincino in questo reparto, una volta vuoto». La data del trasloco però non è stata fissata.
E per cambiare le enormi finestre delle due torri si dovrà procedere così, tappa per tappa: tenendo sempre, in alternanza, un piano vuoto dove poter spostare i malati. Intanto, come prevedevano i più pessimisti, un altro inverno passerà coi serramenti difettosi. Il bando di gara per dare avvio, coi 3,5 milioni stanziati, all’intervento completo su 15 più 15 piani verrà infatti pubblicato appena entro l’anno. Poi avrà i suoi tempi tecnici. Lo aveva annunciato il direttore tecnico Elena Clio Pavan spiegando l’intero calendario di lavori previsto per l’area. Il direttore sanitario, Giampaolo Canciani, minimizza però i disagi: «Non mi è arrivata notizia - afferma - di reparti al freddo, nessuno ha chiesto quantità superiori di coperte».
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