Cattinara, un cantiere il pronto soccorso. Tac, schede dall’Olanda

TRIESTE
Ospedale di Cattinara, l’emergenza continua. Anche quella di ieri è stata una giornata difficile per il nosocomio triestino. Sia sul fronte operativo, con il pronto soccorso che deve fare i conti con problemi tecnico-logistici. Sia sul fronte maltempo, con molti reparti costretti ad operare tra notevoli difficoltà. Che la situazione a Cattinara non sia particolarmente rosea, lo si può notare appena varcato l’ingresso. Spostandosi all’altezza del secondo piano, in pratica non si nota la differenza tra temperatura esterna ed interna. Spifferi gelati si insinuano attraverso la porta girevole, ghiacciando i corridoi percorsi dai visitatori, ma dove transitano anche le lettighe con i degenti.
Guardando verso l’alto si può notare come i soffitti non siano nelle condizioni migliori, con alcune parti parzialmente staccate e pericolanti. Una situazione che ha avuto il suo picco in negativo, con il crollo di alcuni metri quadri di cartongesso, che ha messo fuori uso il Triage del pronto soccorso. La sensazione è quella di trovarsi in mezzo ad un cantiere di lavori in corso, con il tipico nastro bianco e rosso che va a delimitare le zone inaccessibili, compresa la stanza d’attesa davanti alle due sale gessi. I pazienti ed i loro accompagnatori si arrangiano, accampati lungo i corridoi. Il pronto soccorso, già di per sé uno dei punti nevralgici di tutto l’ospedale, è in affanno. In più due Tac si sono rotte in sequenza. Ieri sera, dopo 24 ore, sono arrivate dall’Olanda le schede elettroniche di ricambio. In furgone, perché i voli erano sospesi. I pazienti intanto sono stati dirottati da Cattinara al Maggiore, dove c’era l’unica Tac funzionante, mentre era stato allertato anche il Burlo Garofolo. Una situazione difficile anche per il personale costretto a lavorare in condizioni precarie. In media, sono una cinquantina le Tac effettuate ogni giorno a Cattinara.
Le condizioni meteo intanto stanno condizionando il lavoro di molti reparti. I più colpiti sono quelli posti ai piani alti delle due Torri, da Medicina Clinica, a Chirurgia Generale fino a Pneumologia. Qui la bora fa sentire tutta la sua forza, portando con sé aria gelida che passa attraverso gli infissi delle finestre. In alcune stanze è stato sistemato del nastro adesivo grigio nel tentativo di proteggere i serramenti. Tutto inutile, quando i tecnici dell’ospedale fanno il giro con i rilevatori della temperatura, si fa fatica a superare i 15 gradi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo