Cattivi odori a Mattonaia, nuovi test sui serbatoi

Un progetto denominato “doppio anello”, per capire se la prevista implementazione della nebulizzazione, applicata al “serbatoio tipo”, migliorerà la performance di contenimento degli odori, i cui risultati sono previsti entro giugno. E una sperimentazione che sarà effettuata nel corso dell’anno in un sito tedesco, dove sarà creata una struttura lungo l’impianto di pompaggio del greggio per verificare se alcune emissioni possano provenire non dai serbatoi ma proprio dalle pompe. Queste le due iniziative decise da Tal-Siot dopo l’ennesima segnalazione di presenza di cattivi odori nelle aree abitate più vicine all’oleodotto, in particolare a Mattonaia.
L’annuncio è stato fatto con un comunicato, in cui si ribadisce che «non vi è alcun rischio per la salute dei cittadini e l’odore è dovuto ai mercaptani, captati dall’olfatto umano anche se presenti in concentrazioni bassissime. A volte le condizioni meteo impediscono una rapida dispersione, favorendo la percezione degli odori. Poiché non esistono sul mercato soluzioni pronte all’uso negli ultimi anni Tal ha realizzato progetti di ricerca con l’Università di Trieste e con aziende del settore, da cui è scaturito un sistema di mitigazione degli odori basato sulla nebulizzazione di acqua lungo le pareti dei serbatoi, costato oltre 1,8 milioni».
«Ulteriori analisi sono in corso – prosegue il comunicato – in parallelo con attività che hanno l’obiettivo di migliorare, grazie alla manutenzione, il saldo olfattivo. Nel 2018 sul tema odori sono stati spesi 500 mila euro, e 600 mila sulla manutenzione connessa agli odori». «Le affermazioni della Siot sono sempre le stesse da anni», replica Roberto Drozina, capogruppo della Lista Territorio e Ambiente: «La nebulizzazione è iniziata cinque anni fa e se oggi la puzza continua, significa che questo sistema non funziona e la Siot ne è consapevole. I limiti della civica pazienza sono superati».
«Dire che non ci sono rischi per la salute non basta», osserva il presidente della Commissione ambiente Roberto Potocco: «La Siot dovrebbe avere attenzione anche per la qualità della vita dei residenti, perché non è giusto penalizzare chi ha scelto di vivere qui per godere del verde e degli spazi del territorio e si ritrova a soffrire la puzza».—
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