Causa infinita tra Comune e ditta

Dopo quattro anni non c’è ancora una verità sui lavori di piazza Libertà

CORMONS. Quattro anni ancora senza nemmeno il giudizio in primo grado. È una storia infinita quella relativa alla vertenza su piazza Libertà, che contrappone dal 2012 il Comune di Cormons da una parte e progettista e impresa realizzatrice dall'altra. Una nuova udienza, questa è la notizia di questi giorni, si terrà giovedì dinanzi al giudice ordinario del Tribunale di Gorizia: e questa è solo una delle due cause in corso. «La vertenza è stata scissa in due parti - spiega l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Nardin - : una è stata portata dinanzi alla Corte dei Conti e ci contrappone al progettista Alessio Princic. L'altra, quella dinanzi al giudice ordinario, ci mette di fronte all'impresa».

Anticipa Nardin: «È probabile che l’udienza riguardi le domande che il giudice farà al professionista incaricato della perizia sui lavori della piazza: verrà insomma illustrata alle parti la perizia stessa, dopo che lo stesso giudice nell'ultima udienza dello scorso anno ha accettato di dibattere la relazione fatta dal Ctu». Difficile che quindi quella del 25 sia una data chiave per la querelle giudiziaria che contrappone su due fronti il Comune a progettista e ditta. La querelle che da mesi separava già le parti prese una strada definitiva nell'estate 2012, quando la giunta Patat portò dinanzi ad un giudice l’architetto Princic, cormonese doc anch’egli. L'accusa: aver svolto in modo sbagliato i lavori di progettazione della piazza centrale della città. Di rimando Princic sin dalle prime accuse nei suoi confronti ha controbattuto puntando il dito invece contro lo stesso sindaco Patat e l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Nardin, che secondo la tesi del progettista non avrebbero provveduto a svolgere correttamente negli anni successivi all'inaugurazione (avvenuta nel 2007 pochi mesi dopo l'insediamento del primo mandato di Patat) la manutenzione del sito. L’opera era stata al centro della campagna elettorale del 2007, con i lavori che si conclusero infatti poco dopo: una volta eletto Patat inaugurò ufficialmente la piazza che dopo pochi mesi, però, cominciò ad evidenziare i primi problemi, con le cadute di alcuni cittadini rovinati a terra a causa proprio delle condizioni difficili del selciato tanto che sono state parecchie le cause intentate in merito in questi anni contro il Comune. Nel frattempo iniziano anche i botta e risposta tra amministrazione Patat e progettista, a cui farà seguito un tentativo di accordo tra le parti andato però non a buon fine a causa della distanza tra domanda ed offerta: un calcolo svolto poi in merito dalla perizia tecnica ammontava a circa 360mila euro la cifra necessaria per rimettere a posto la piazza. Quota inferiore rispetto al mezzo milione di euro ipotizzato inizialmente dal Comune, ma superiore rispetto alla cifra inizialmente proposta dalla controparte per evitare che si finisse nelle aule giudiziarie, dove appunto dall'estate 2012 la vicenda non ha ancora trovato né un primo grado di giudizio, né tanto meno una conclusione definitiva.

Matteo Femia

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