C'è anche Trieste tra i diecimila disegni da inviare per protesta al ministro Salvini

«L'Italia la vedrete solo in cartolina» aveva detto alle Ong il leader leghista. Ora un gruppo di creativi ne ha scelte 10, stampate in mille copie l'una

TRIESTE Al civico numero 1 di piazza del Viminale, a Roma, il prossimo 30 settembre il ministro dell’Interno Matteo Salvini si vedrà recapitare della posta speciale. Diecimila cartoline dai più disparati luoghi di villeggiatura del nostro Paese. Ma non semplici - e ormai un po’ desuete - missive che vanno ancora bene da spedire a vecchie zie o a nonni non avvezzi alla tecnologia, bensì diecimila “saluti e abbracci” per raccontare ciò che succede al largo delle nostre coste e sostenere chi ogni giorno salva le vite dei migranti. Creazioni ironiche che in questa calda estate, tra sbandierate chiusure dei porti e navi “in ostaggio”, puntano ad accendere un faro sulle morti nel Mediterraneo e sul tema degli sbarchi nel nostro Paese.

«Quest’anno le Ong vedranno l’Italia solo in cartolina», aveva tenuto a sottolineare nei mesi scorsi Salvini. Ed ecco allora che, a un gruppo di creativi, l’idea è venuta quasi automatica: chiamare a raccolta designer e comuni cittadini perché fossero loro a spedire una bella cartolina al neo-ministro dell’Interno. È così che è nato il progetto “Solo in cartolina” che da quando è stato lanciato, a luglio, ha già raccolto più di 300 disegni. E, ora, i dieci migliori, dopo una votazione online durata settimane, sono stati scelti proprio per essere stampati in mille copie l’uno e spediti al diretto interessato. Tra i vincitori, spunta anche una cartolina “Saluti da Trieste”.

«Abbiamo preso come location il molo Bersaglieri», spiega al telefono Camilla Mazzà, 26 anni, che assieme all’amica Elisa Rampa (25), ha disegnato la singolare cartolina finita tra le dieci vincitrici del contest. Ecco allora che la statua del bersagliere che sale le scale è stata trasformata in una donna africana con un coloratissimo vestito che vuole «rappresentare l’accoglienza». Le altre due figure, a fianco, la statua “Le ragazze di Trieste” che raffigura due donne sedute mentre cuciono il tricolore, sono diventate, nel disegno di Camilla ed Elisa, due signore borghesi, ben vestite, che con un libro in mano osservano un po’ distrattamente la barca piena di migranti che sta arrivando sullo sfondo. «Io sono di Roma, ma ho studiato qui a Trieste, alla scuola per interpreti», spiega Camilla. «Il progetto chiedeva di raffigurare una località sul mare e così ho pensato subito a questa città, che per me è stata importante». Un disegno che, comunque, nulla ha a che vedere con le polemiche di questi giorni dopo lo sgombero delle Rive da parte del vicesindaco leghista Paolo Polidori. «Dell’episodio ho saputo – continua Camilla – ma la nostra cartolina è stata disegnata prima, anche perché dovevamo consegnarla ad inizio agosto. Trieste è sempre stata una città abbastanza accogliente, anche se adesso forse lo è un po’ meno. Per fortuna ci sono ancora molte persone, però, che sul tema dell’accoglienza si impegnano molto. Perché lo abbiamo fatto? Come segno di protesta. Sentivamo che era la cosa giusta da fare visto il difficile contesto europeo e, soprattutto, italiano», continua Camilla.

Anche l’altra autrice, Elisa, è di Roma. «Studio design industriale alla Sapienza», racconta. «Del progetto delle cartoline me ne ha parlato proprio Camilla. Ci è sembrata immediatamente un’ottima iniziativa e quindi ci siam messe a lavorare per farne una nostra. Ovviamente siamo contentissime di essere arrivate tra i finalisti, non ce lo aspettavamo. Ma soprattutto non credevamo che questo progetto riuscisse ad avere così tanto seguito. È questo che ci rende felici, a prescindere dalla selezione del nostro lavoro».

Per il 30 settembre il collettivo “Solo in cartolina” – formato da designer, copywriter e creativi che si definiscono dei creative fighters e che ha come logo un finto timbro postale con un salvagente – ha previsto un flash mob a Roma: un evento dove verrà costruita una gigantesca cassetta della posta dove i cittadini potranno imbucare le cartoline vincitrici che verranno poi spedite al ministero. La tradizionale corrispondenza estiva torna allora di moda, questa volta come strumento di denuncia. C’è chi ha puntato su Lampedusa, come Alberto Casagrande e Ilaria Cairoli, che nella loro cartolina raffigurano una bagnante su un pattino circondata da corpi che affogano e mani che escono dall’acqua chiedendo aiuto. O chi, invece, ha tirato in ballo proprio il ministro. Come ha fatto Maddalena Pignatiello, l’autrice della cartolina che ha preso più voti. Si chiama “È arrivato l’uomo nero”. Senza bisogno di spiegazioni.

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