Cemento-amianto, via i tubi senza aggravi in bolletta

Addio alle condotte idriche in cemento-amianto nell'Isontino con un nuovo piano da circa 49 milioni di euro, senza gravare sul costo del servizio. Irisacqua, con il presidente Mirio Bolzan e il direttore Paolo Lanari, ha illustrato ieri alla presenza dell'assessore regionale Sara Vito e di molti sindaci dell'Isontino i dettagli del nuovo e ambizioso progetto - una “prima” nel suo genere a livello nazionale - che punta ad eliminare tutte le condotte idriche ancora esistenti sul territorio in cemento-amianto, per rendere la rete più efficiente e gestibile. C'è da specificare, e lo ha fatto ieri Glauco Spanghero dell'Arpa, che sulla questione amianto nell'acqua il cosiddetto «rischio percepito» non corrisponde in realtà ad un «rischio reale», come confermato dagli ultimi monitoraggi effettuati una decina d'anni. «La soglia di allerta riconosciuta a livello internazionale è di 7 milioni di fibre per litro, e i nostri dati statistici parlano di 1.422 fibre per litro - ha detto Spanghero -, tanto per rendere l'idea della situazione. Detto questo non ci fermeremo, e approfitteremo anzi dei lavori di Irisacqua, che sulla questione sta dimostrando grande sensibilità, per condurre una nuova tornata di monitoraggi e capire se qualcosa è cambiato». In una rete di condotte lunga in totale 1055 km, la parte in fibrocemento ammontava a 335 km. Su 16 km le condotte erano state sostituite già prima del 2006, mentre su altri 53 km Irisacqua è intervenuta tra il 2006 e il 2015, con 266 km che restano ancora in cemento amianto. Nel Piano d'Ambito 2016-2035 erano già inseriti interventi per ulteriori 37 km di condotte, ma con il nuovo piano seguito all'estensione di 10 anni della concessione ad Irisacqua del servizio sancita dai Comuni si punta ora a bonificare anche i 229 km che erano rimasti fuori dal progetto precedente. Il piano attuale prevedeva investimenti per 13,5 milioni, quello nuovo sale a quota 49,1 milioni. «Dopo la verifica di fattibilità del nuovo piano di investimenti e del nuovo piano finanziario ora siamo in dirittura d'arrivo nel confronto con il sistema bancario per quel che riguarda il reperimento dei finanziamenti - ha spiegato il presidente Bolzan -, e abbiamo motivi per essere ottimisti, anche se nulla può essere dato ancora per scontato. Proprio in tal senso è andata anche la scelta di prorogare la concessione: non certo per dilazionare nel tempo i lavori, ma per attivare un meccanismo finanziario che ci permettesse di procedere e investire senza aggravare il costo del servizio». Se tutto andrà per il verso giusto l'accordo dovrebbe arrivare a beve, ed è ragionevole pensare che per il 2018 saranno arrivate materialmente finanziamento e tutte le autorizzazioni del caso. A quel punto i lavori potranno partire. Il “piano B”, qualora dovesse saltare il finanziamento, prevedrebbe invece di rimodulare il piano finanziario e valutare un intervento a quel punto parziale di rimozione delle condotte in cemento amianto. Ma non sembrano esserci i presupposti per questo scenario negativo. «Siamo davanti ad un progetto di eccellenza a livello nazionale», ha commentato l'assessore regionale Sara Vito, che ha anche ricordato gli investimenti regionali per oltre 100 milioni sull'adeguamento del sistema fognario in Friuli Venezia Giulia (citando ad esempio il maxi progetto per il “Tubone” dell'Isonzo), e soprattutto le due nuove linee di finanziamento inserite nella legge di stabilità per permettere sia ai cittadini che alle imprese di rimuovere e smaltire l'amianto nelle loro proprietà: «Solo per il 2017 parliamo di circa un milione e trecentomila euro», ha spiegato l'assessore.
Marco Bisiach
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