Centri commerciali, in Friuli Venezia Giulia un giro d’affari da 8 miliardi

Sono 17. Tutta la regione è presidiata da uno di questi giganti. Ma crisi e chiusure domenicali incidono negativamente. E la Regione concederà altri 325mila metri in più ai punti-vendita
TRIESTE
Un giro d’affari che ammonta, indicativamente, a quasi 8 miliardi di euro annui: è questo il peso, in termini monetari, dei 17 centri commerciali presenti nella nostra Regione. Da Trieste a Pordenone, passando per l’Isontino e, soprattutto, il Friuli, non c’è angolo del Friuli Venezia Giulia che non sia ”presidiato” da uno di questi giganti dello shopping e dell’«entertainment familiare». Che la presenza dei megastore sia rilevante lo dimostra un dato, fornito da Confcommercio regionale: di tutte le superfici di vendita autorizzate nella nostra regione, il 18,1% si trova all’interno di un centro o di un complesso commerciale. Tutto il resto, invece, nei negozi, di qualsiasi tipo e grandezza.


CENTRI E COMPLESSI COMMERCIALI
Partiamo da una distinzione di ”genere”. I centri commerciali e i complessi commerciali non sono la stessa cosa. Nella prima categoria rientrano quelle strutture che, nell’immaginario collettivo, corrispondono appunto ai tradizionali centri commerciali. A Trieste, ad esempio, Le Torri d’Europa, Il Giulia e il Montedoro Freetime. Ma anche l’Emisfero a Monfalcone, il Città Fiera a Udine e l’Outlet di Palmanova. «Per essere considerata centro commerciale, una struttura deve possedere una lunga serie di requisiti - spiega Terzo Unterweger Viani, direttore del servizio Commercio della Regione -. Oltre ai negozi, ci devono essere delle aree attrezzate comuni non riservate esclusivamente alla vendita, e dei servizi come bar, zona ristorazione, o magari uno sportello bancomat». Nella seconda categoria, invece, rientrano i complessi commerciali, che «rappresentano - aggiunge Unterweger Viani - dei semplici agglomerati di negozi, che possono anche non far parte dello stesso contenitore e non avere spazi e servizi comuni».


LA NORMATIVA
Fino al 2005 queste strutture di vendita erano autorizzate esclusivamente dalla giunta regionale. Da quella data in poi la competenza autorizzativa è sostanzialmente in capo ai Comuni (per le costruzioni con superficie coperta superiore a 15mila metri quadrati la competenza viene ripartita tra Comune e Regione). Con la prima di queste normative sono stati realizzati, ad esempio, Il Giulia e la Torri d’Europa; con la seconda il Meduna a Pordenone o l’Outlet di Palmanova, per citarne alcuni.


QUANTI SONO
Stando ai dati forniti da Confcommercio regionale, i centri commerciali in Friuli Venezia Giulia oggi sono 17. Trieste ne conta tre: Giulia, Torri d’Europa e Montedoro Freetime; due sono insediati in provincia di Gorizia: Emisfero a Monfalcone e Coop a Gradisca, e altrettanti a Pordenone (Coop Meduna e l’Emisfero a Fiume Veneto). Udine detiene il primato assoluto, con dieci strutture: Outlet di Palmanova, Le Valli di Carnia ad Amaro, il Mercatone a Bagnaria Arsa, l’Arcobaleno a Basiliano, Alpe Adria a Cassacco, Le Manifatture a Gemona del Friuli, Città Fiera a Martignacco, Bennet a Pradamano, Friuli a Tavagnacco, Terminal Nord a Udine. Sommando le superfici di vendita di tutti e 17 i megastore (escludendo quindi parcheggi, magazzini e altri spazi esterni ai negozi) si arriva a complessivi 281.397 metri quadrati. Il più grande è di gran lunga il Città Fiera di Martignacco (43.002 metri quadrati di superficie autorizzata alla vendita), seguito dal Terminal Nord, sempre a Udine (24.076) e Alpe Adria di Cassacco (19.200). Questi, però, sono ”solo” i centri commerciali. Poi ci sono svariati complessi commerciali, sparsi qua e là sul territorio, per complessivi 160.582 metri quadrati di spazi vendita. Che, sommati ai 281.396 dei centri, danno un totale di 441.979 metri quadrati. Questa è l’incidenza complessiva delle superfici di vendita di centri e complessi commerciali nella nostra regione, che corrispondono al 18,1% di tutte le superfici commerciali autorizzate (2,4 milioni di metri quadrati).


L’INVESTIMENTO STORICO
Definire in maniera certa quanto costa (e quanto sia costato ad esempio vent’anni fa) costruire un megastore, è praticamente impossibile. Solitamente, infatti, ai costi messi in conto in prima battuta si aggiungono, in fase di cantiere, mille altri intoppi, legati quasi sempre alla realizzazione dei parcheggi e alla viabilità. Però, sempre aiutati da Confcommercio, possiamo tentare una stima. La superficie commerciale totale di centri e complessi, come dicevamo prima, è pari a 441.979 metri quadrati. Sommiamoli a tutte le superfici escluse dall’attività di vendita, come magazzini, corridoi e park (che rappresentano circa il 50% di spazio in più): otteniamo un totale di 662.968 metri quadrati. Oggi il prezzo medio per allestire un centro commerciale (compresi spazi esterni e parcheggi) è di 1.500 euro al metro quadrato; facendo una media con il costo di più di vent’anni fa si arriva circa a 1.200 euro. Moltiplicando la superficie dei megastore (662.968 metri quadrati) per il costo medio di costruzione per metro quadrato, il risultato è 795.561.600 euro. Quindi, si può dire (a spanne) che il valore degli investimenti storici per l’edificazione dei centri e dei complessi commerciali in Friuli Venezia Giulia è di oltre 795 milioni di euro. In una ventina d’anni.


IL GIRO D’AFFARI
Sempre Confcommercio regionale ci spiega che, per capire qual è il giro d’affari di un ”big” dello shopping e del divertimento, basta moltiplicare il valore dell’investimento per dieci. Cosa ne esce? Una cifra di poco superiore a 7,9 miliardi di euro: che equivale alla spesa annua del bacino d’utenza per shopping, cinema, ristoranti e bar dei centri e complessi commerciali. In poche parole, il giro d’affari.


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