Centro congressi, 2024 da record: in Porto Vecchio a Trieste 87 mila presenze

Utile di 200 mila euro per il Generali Convention Center

Il presidente Morelli: «Ora investimenti per 1,2 milioni

Francesco Bercic
Il magazzino 28 di Porto Vecchio, uno dei due padiglioni del Generali Convention Center Foto di Francesco Bruni
Il magazzino 28 di Porto Vecchio, uno dei due padiglioni del Generali Convention Center Foto di Francesco Bruni

Qualcosa di “vivo” in Porto Vecchio c’è già e si chiama Generali Convention Center. Roberto Morelli, presidente del centro congressi – che occupa i magazzini 27 e 28 per una superficie di circa 10 mila metri quadrati – illustra i dati record con cui si chiuderà il 2024: 87 mila presenze, pari a una crescita del 28 per cento sul 2023 (67 mila e 900 presenze), raccolte in 278 giornate di occupazione. Per avere una misura di confronto, Morelli consiglia di guardare al cosiddetto tasso di occupazione, che per il Gcc nel 2024 raggiunge il 76 per cento. Ebbene, la media italiana per le sedi congressuali, negli ultimi dati di Federcongressi, si ferma a un tasso del 42 per cento, quasi la metà.

Bilancio positivo

La sala gremita di gente a un evento Foto Bruni
La sala gremita di gente a un evento Foto Bruni

Un bilancio tanto più positivo se si considera che, di fatto, l’anno in via di conclusione è il secondo di piena attività per gli spazi dell’antico scalo. Il Generali Convention Center – benché con una denominazione ufficiale diversa – esiste infatti da settembre del 2020, ma per due anni è stato costretto a rimanere fermo a causa delle restrizioni pandemiche. Dopo un aumento di capitale nell’autunno del 2022, il Gcc ha ingranato la marcia, tanto che i numeri di metà 2024 indicavano un incremento dei giorni di occupazione ancora più alto, superiore al 70 per cento. L’assestamento finale (28 per cento di aumento) si spiega facilmente, poiché risente del passaggio, ad agosto ’23, della troupe di Amazon Prime Video, che occupò per diverse settimane i magazzini di Porto Vecchio in un periodo di solito poco redditizio per le sedi congressuali. Gonfiando così le statistiche del 2023 e finendo per smorzare la volata di quest’anno.

Gli indicatori economici

Un altro specchio della vivacità del Gcc si intravede, va da sé, negli indicatori squisitamente economici. Morelli prevede di chiudere con un utile superiore a 200 mila euro, risultato che definisce «eccezionale», siccome l’obiettivo dichiarato, che già appariva ambizioso, era centrare il pareggio di bilancio. Il fatturato totale è previsto a 4,1 milioni di euro (quello commerciale è cresciuto del 25 per cento sul 2023), mentre il margine lordo – cioè il profitto al lordo di ammortamenti, interessi bancari e imposte – dovrebbe salire al 33 per cento del fatturato. Anche qui una comparazione per coglierne la portata: la media di settore è del 25 per cento, con la Fiera di Milano – vertice nazionale – che si pone in linea con il centro congressi.

Il ponte che collega i magazzini 27 e 28 Foto Bruni
Il ponte che collega i magazzini 27 e 28 Foto Bruni

Il controllo delle Generali

Giova ricordare, a tal proposito, che il Gcc è controllato dalle Generali, che ha il 49 per cento delle quote. A fine novembre il capitale sociale è stato nuovamente rinforzato, passando da 4,5 a 5,5 milioni di euro e vedendo salire come terzo azionista la Banca di credito cooperativa della Venezia Giulia (al secondo posto c’è illycaffè). Il prossimo anno si contano di stanziare 1,2 milioni di euro in investimenti, onde migliorare gli spazi a disposizione.

Vocazione congressuale

Nell’immediato futuro, il presidente Morelli conferma che la vocazione congressuale rimarrà preponderante rispetto a quella fieristica (per quanto eventi quali “Olio capitale” e “Triestespresso” siano confermati nel cartellone 2025). Lo zoccolo duro restano gli incontri medico-scientifici, distribuiti uniformemente nei dodici mesi. Ma la forza del centro congressi sta proprio nell’eterogeneità della sua offerta, che non disdegna di ospitare negli stessi padiglioni papa Francesco e le serate-discoteca per i più giovani. Tra l’altro - ma Morelli non può ancora assicurarlo - il Gcc punta ad accogliere nel 2025 l’assemblea degli azionisti del Leone, che non si tiene in presenza dal 2019. 

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