Cerimonia a Basovizza, poi l’incontro Fini-Violante

Sono iniziate in mattinata le celebrazioni per il Giorno del Ricordo, istituito per legge il 10 febbraio per mantenere viva la memoria della tragedia delle foibe e il dramma dell'esodo. La cerimonia centrale è quella che si è svolta questa mattina al Monumento nazionale della Foiba di Basovizza, aperta dallo schieramento dei labari, a cui è seguito l’alzabandiera a cura della Scuola militare Nunziatella e dell’Associazione nazionale Alpini-Sezione di Trieste Guido Corsi.
Il vescovo Giampaolo Crepaldi ha celebrato la messa in suffragio dei Caduti di tutte le Foibe, dando anche lettura della “Preghiera per gli Infoibati” composta dall’arcivescovo Antonio Santin. «Un capitolo di storia che ci parla di ferite ancora aperte e dolorosissime; un capitolo di storia che ci rende avvertiti nell'esercizio morale della vigilanza affinché simili tragedie non si ripetano mai più - ha detto il vescovo Crepaldi nella sua omelia - . Il Giorno del ricordo, infatti, riguarda certamente il nostro passato, ma soprattutto il nostro presente e il nostro futuro che vogliamo tutti siano all'insegna del bene, della riscoperta della comune e fraterna appartenenza all'umanità, di pace e di giustizia».
Presenti anche il sindaco Roberto Cosolini, la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, Paolo Sardos Albertini presidente del Comitato per i Martiri delle Foibe e della Lega Nazionale e la governatrice Debora Serracchiani, che ha così twittato:
Nell’ambito del più ampio programma di iniziative che si susseguiranno anche nei prossimi giorni, da segnalare oggi pomeriggio l’altro appuntamento di rilievo della giornata.
Nel pomeriggio nella sala del Ridotto del teatro Verdi, a cura dell’Unione degli Istriani - Libera Provincia dell’Istria in esilio con il contributo del Comune si è tenuto il dialogo pubblico fra Gianfranco Fini e Luciano Violante sul tema “Foibe ed esodo settant’anni dopo: riflessioni, contributi e idee per il consolidamento della memoria nazionale”.
Il confronto di oggi tra Fini e Violante - moderato dal direttore del Piccolo Paolo Possamai e dal direttore di Rete Veneta Luigi Bacialli - ha proposto la riedizione di quello che al Verdi si tenne nel marzo del 1998, e che, organizzato dall’Università di Trieste, pose le basi per l’istituzione del Giorno del Ricordo (poi divenuto legge per iniziativa di Roberto Menia).
La presenza di Fini oggi a Trieste, peraltro, ha creato nei giorni scorsi più di qualche malumore tra gli ex “aennini” locali di cui fu leader: ma «questa iniziativa non c’entra col discorso politico. È una cosa storica», ha detto il presidente dell’Unione istriani Massimiliano Lacota.
Sul fronte nazionale, nei giorni scorsi è arrivato l'annuncio dell'intenzione del governo Renzi di riaprire il Tavolo sulle rivendicazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, per chiudere una volta per tutte, con l'accordo di tutte le parti, la questione degli indennizzi e del riconoscimento storico dei fatti accaduti sul confine orientale d'Italia alla fine della seconda guerra mondiale. Da più parti è stato auspicato che il Tavolo "affronti l'argomento in maniera molto concreta e non solo con belle parole". Vedremo.
Molte, come si diceva, le altre iniziative in programma nei prossimi giorni. Fra le altre, le visite guidate in programma dal 16 al 20 febbraio a cura dell’Irci al Magazzino 18 in Porto Vecchio, dove sono ubicate le masserizie degli esuli. Bisogna prenotare telefonando al 3343352284 o scrivendo via mail a irci@iol.it.
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