Chiusa a Bottazzo la storica trattoria

BOTTAZZO Era l'ultimo avamposto del confine più chiuso d'Europa o, se preferite, l'ultimo calice prima di Vladivostok, negli anni della Guerra Fredda. Adesso è chiuso, zaprto, fermè, geschlossen, closed da quasi sei mesi. A causa di una bega tra il proprietario, Fabio Bordon, e i gestori Massimo Krasna e Erica Adami la mitica trattoria di Bottazzo, in Val Rosandra, ha chiuso spine e rubinetti. E proprio dall'acqua sono maturate le condizioni del contendere.

«Ci sono infiltrazioni dal tetto - racconta Massimo - e ci siamo trovati a dover gestire tutto da soli perchè il proprietario non ci ha mai risposto. Anzi, ci ha fatto causa, quando noi volevamo due contatori distinti per l'acqua nel locale e nel suo appartamento e ha perso. Abbiamo provato a chiedere contributi alla Provincia e al Comune di San Dorligo senza ricevere mai neanche un euro. Eppure, cercate di capirci, questo non è un posto normale, è disagiato, condizionato dal tempo, la gente ci arriva a piedi...». Ironia della sorte, questo che si è appena aperto è il periodo migliore dell'anno per le escursioni. «Sta arrivando la Pasqua - continua Max - e abbiamo ricevuto tante richieste di prenotazione da Slovenia, Austria, Germania... Recentemente c'erano le manifestazioni del "Confine aperto", ma il Comune ci ha ignorati del tutto...».

A stretto giro arriva la risposta del sindaco di Dolina Fulvia Premolin. Dispiaciuta prima ancora che imbarazzata. «Ho già cercato di intervenire, di mediare ma ho capito che è una situazione abbastanza ingarbugliata. Richiamerò i gestori e vedrò cosa si può fare, ma quando il conflitto diventa di quelle dimensioni è problematico... Certo, confermo, all'ultimo "Confine aperto" c'erano migliaia di persone e non sapevano dove andare...».

A dirla tutta, insomma, un pasticciaccio. Quello che il vino unisce l'acqua divide...?.