Chiusi quattro centri massaggi cinesi con lavoratrici in nero e clandestine

UDINE. Impiegavano lavoratrici “in nero” e, in un caso, anche clandestine. Quattro centri massaggi cinesi sono stati chiusi al termine delle indagini condotte dai carabinieri. La raffica di controlli...
Di Davide Vicedomini

UDINE. Impiegavano lavoratrici “in nero” e, in un caso, anche clandestine. Quattro centri massaggi cinesi sono stati chiusi al termine delle indagini condotte dai carabinieri.

La raffica di controlli dei militari dell’Arma in tredici esercizi gestiti in provincia di Udine e in particolare nella Bassa (da Codroipo a Tricesimo, da Pradamano a Fagagna, ma anche a Latisana, Manzano, Fiumicello, Palmanova e Cervignano) ha prodotto complessivamente anche tre denunce e una sanzione complessiva di 26 mila euro.

La sospensione dell’attività ha riguardato i centri “Rosa Rossa” di Tricesimo, “Luna” di Palmanova, “Sorpresa” e “Relax Queen”, entrambi di Codroipo .

I titolari sono accusati di aver impiegato cinque lavoratrici “in nero” sulle nove complessivamente controllate e per questo dovranno pagare una multa salata.

Nei guai, inoltre, sono finiti una 31 enne, già gravata del provvedimento di espulsione emesso nel 2013, per non essersi presentata alla Questura di Udine per l’accertamento sulla propria posizione, e altri due cittadini cinesi, titolari del centro “Relax Queen” di Codroipo e di Fiumicello, per aver occupato una lavoratrice priva di permesso di soggiorno sul territorio nazionale.

Le verifiche avevano impegnato, nella prima serata di venerdì 26 e fino a notte fondo, numerosi militari del Comando provinciale di Udine.

In tutto gli uomini del Reparto operativo (che avevano lavorato insieme ai colleghi delle Compagnia di Udine, Palmanova e Latisana e agli esperti del Nucleo ispettorato del lavoro e del Nucleo antisofisticazioni e sanità) avevano controllato venticinque ragazze.

Un’operazione analoga era stata condotta anche all’inizio di agosto a Udine e nell’hinterland e aveva avuto come conseguenza immediata la temporanea chiusura di altri tre centri massaggi nei quali erano state utilizzate lavoratrici in nero.

In quell'occasione, a ognuno degli esercizi era stata notificata una multa di 7 mila euro per la violazione dell’articolo 14 del decreto legislativo 81 del 2009 (articolo 14 “Disposizioni per il contrasto del lavoro irregolare” del Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro).

Una volta pagata la sanzione e regolarizzata la posizione delle massaggiatrici i gestori avevano poi potuto riaprire di nuovo al pubblico.

Le verifiche nei centri massaggi presenti in tutta la provincia vengono dunque effettuate dai carabinieri in più fasi e in accordo con la Procura della Repubblica.

I controlli erano cominciati venerdì sera, così come quelli fatti una ventina di giorni fa, rappresentano la prosecuzione di un’intensa attività d’indagine finalizzata al contrasto dello sfruttamento della prostituzione e dell’impiego irregolare di manodopera. Nel mirino soprattutto i centri massaggi cinesi.

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