«Ciao Bel»: una folla per l’addio a Butti

STARANZANO. Lacrime, applausi e tantissimi giovani alla cerimonia funebre che si è celebrata nella chiesetta di San Carlo a Dobbia, frazione di Staranzano, invasa da centinaia di persone. L’ultimo addio ad Andrea Buttignon, 25 anni, per gli amici “Butti”, si è consumato tra la commozione e l’incredulità dell’assurda tragedia. Il giovane è morto, venerdì scorso per uno choc anafilattico, dopo essere stato punto da una vespa, in un'area tra i boschi di Forni di Sopra. Un destino crudele perché allergico al veleno e in quel momento non aveva con sè l’antidoto. La città piange uno dei suoi ragazzi prematuramente scomparso, una vita spezzata da una tragica fatalità in una tranquilla giornata di piacere trascorsa con la fidanzata e sua madre.
Al rito, celebrato dal parroco don Francesco Fragiacomo, erano presenti i genitori, i fratelli e il sindaco Riccardo Marchesan, che ha espresso ai parenti il cordoglio dell’amministrazione comunale. Essendo la cappella troppo piccola e incapace di accogliere tante persone accorse per unirsi al dolore della famiglia, all’esterno sono stati sistemati altoparlanti per dare la possibilità di ascoltare la cerimonia ai tanti ragazzi, riversati in via Vittorio Veneto, strada principale della frazione, interdetta al traffico per un paio d’ore. Di fronte alla chiesa, poi, era sistemato un grande striscione su cui era scritto “…Tutti per Butti…”. Sotto era disegnato un cuoricino con il nome “Ambretta” (Ambra, il nome della sua ragazza) e una lunga lista di una cinquantina di nomi di amici che hanno voluto lasciare un segno indelebile del loro affetto.
Andrea Buttignon li aveva conosciuti in diverse situazioni poiché frequentava i locali da “Gorian” in piazza della Repubblica e il “TikiTaka” in via Grado. Insomma era l’anima della compagnia. Sempre sorridente, allegro, simpatico e con la battuta pronta. Grande appassionato di calcio, collaborava per l’organizzazione dei tornei in particolare al ”Rodeo Live” di Pieris. Dodici anni fa, inoltre, faceva il portiere in una squadra dell’Aris San Polo Calcio.
Grande commozione, poi, al termine della messa, quando uno dei suoi compagni ha letto in “bisiac” un toccante messaggio che diceva fra l’altro. «Caro Butti, ancora una volta da “mister” del calcio ci hai preso in contropiede. Per noi sei stato una colonna portante, un vero amico, il numero uno, il punto di riferimento di tutti noi. Te ne sei andato prima, ma hai lasciato in ognuno tanta voglia di vivere, di ridere, scherzare e prendere la vita con allegria. Tutti avevamo bisogno di te e dei tuoi consigli. Risolvevi i nostri problemi. Te ne sei andato via, ma abbiamo ancora tanti conti in sospeso che risolveremo quando ci incontreremo. Ciao Bel, saremo i tuoi amici per sempre».
È seguito un lungo applauso all’uscita del feretro dalla chiesa. Il corteo delle auto, poi, ha accompagnato Andrea Buttignon, al cimitero di Staranzano.
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