Cisint ora scrive alle società «Punite gli operai-vandali»

Il sindaco ottiene dai carabinieri i nominativi dei responsabili dei fatti di Marina Julia: «Attendo di conoscere dalle tre ditte dell’appalto gli atti concreti nei loro confronti»
Bonaventura Monfalcone-03.01.2016 Sopralluogo per installazione nuove telecamere-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-03.01.2016 Sopralluogo per installazione nuove telecamere-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Ha ottenuto i nomi richiesti ai carabinieri. E ha scritto ai loro datori di lavoro. Assieme alla richiesta di risarcimento danni nei confronti del Comune a carico dei dipendenti in questione, ha chiamato in causa la responsabilità sociale d’impresa e le buone pratiche ai fini del rispetto del codice di comportamento. Il sindaco Anna Maria Cisint le ha inviate dunque le lettere alle ditte dell’appalto presso le quali operano i sei rumeni autori degli atti di vandalismo avvenuti nel tardo pomeriggio del 7 ottobre a Marina Julia. Allora s’era consumato anche uno scontro fisico, due erano finiti all’ospedale. Tutto denunciato dal primo cittadino, indagini affidate ai carabinieri. E fatti postati poi su Facebook dalla Cisint, successivamente diventata oggetto di offese e minacce di morte. I mittenti sono tre società alle quali il primo cittadino ha chiesto di «conoscere le opportune iniziative da intraprendere, in seguito ai gravi comportamenti assunti dai loro operai». Per conoscenza è stata informata dal sindaco anche Fincantieri.


Quattro rumeni risultano domiciliati a Monfalcone, gli altri due sono domiciliati rispettivamente in città e a Trieste, con residenza in Italia. Cisint aveva già manifestato la sua posizione sostenendo che «quanto accaduto a Marina Julia è ciò che non deve più accadere». Ha detto di più: «Vogliamo perseguire questa rotta anche per situazioni meno gravi, ma che comunque contrastano con il Regolamento di Polizia municipale», riferendosi al degrado in città. Missive quindi partite «alle aziende che direttamente o indirettamente usufruiscono dell’operato professionale dei sei rumeni, ai fini della responsabilità di impresa e delle buone pratiche», ha spiegato Cisint dicendosi «in attesa di conoscere le azioni concrete e idonee da assumere nei loro confronti».


Intanto ieri è stato illustrato, nella sala del consiglio comunale, il piano di attivazione della videosorveglianza e dell’installazione di nuove telecamere. I dati sono stati presentati da Marino Misciali, responsabile del Ced del Comune di Monfalcone, mentre il comandante della Municipale, Manuela Solidoro, ha spiegato le modalità e i termini di utilizzo del sistema di videosorveglianza, le cui riprese rimangono memorizzate per 7 giorni. Tra gennaio e febbraio 2018 si procederà all’installazione di 35 nuovi “occhi elettronici” in almeno 16-17 siti cittadini. Sono 136mila euro inseriti attraverso la variazione di bilancio approvata a settembre, grazie agli spazi finanziari autorizzati dalla Regione. Il sindaco ha indicato di massima le zone di nuova dotazione. Nel rione Aris-San Polo, le vie Stoppani-Aris, Del Missier, Aquileia-Primo Maggio, Costanzi-Zappata, Canaletto, ma anche via delle Mura. In via Sant’Ambrogio all’altezza dell’ex albergo Roma, piazza Falcone-Borsellino, piazzetta Montes, Passo del Torrione. Quindi l’area del giardino di via Fermi ed il parcheggio di via della Resistenza. Compreso il piazzale di accesso alla Rocca.


Altri dati. Ad oggi sono stati investiti 181mila euro, tra fondi regionali e comunali. È stata garantita anche la copertura del Centro visite di Pietrarossa, costata circa 25mila euro. Le opere di ampliamento e manutenzione straordinaria hanno interessato 24 siti, a fronte dell’installazione di 42 nuovi apparati di ripresa nella quale rientrano 12 riposizionamenti nei punti più sensibili con la sostituzione delle telecamere esistenti, reimpiegate in altre zone. Tra i nuovi “occhi elettronici” 23 sono ad alta tecnologia, unità multisensor dotate di 3 fibre ottiche, ciascuna quindi equivalente a 3 telecamere, in grado di riprendere una visione complessiva degli spazi con immagini continuative e zoommate per i riconoscimenti facciali. Sono stati coperti 5 varchi cittadini, rispetto a soli 2 preesistenti, a cui si aggiunge il varco presso il Comune di San Canzian d’Isonzo. Assieme alle forze dell’ordine è stato sviluppato il sistema di controllo dei transiti veicolari, Traffic Scanner, utile alla quantificazione dei flussi e a verifiche dati in tempo reale. Il risultato è una ripresa della circolazione veicolare in entrambi i sensi di marcia permettendo il riconoscimento di targhe e tipologia dei veicoli, nonché data e ora dei passaggi, Paese di provenienza, fino all’individuazione delle merci trasportate.


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