Città sporca, a via Galleria la maglia nera
La mappa dell’AcegasAps: interventi anche in Ponziana, a San Giacomo e Melara

Se l'è aggiudicata via Galleria, la maglia nera per la strada più sporca di Trieste. Seguita a ruota, sempre nello stesso quartiere, nelle vie immediatamente sottostanti al colle di San Giusto, da via Risorta. Il terzo posto della certamente non ambita top ten, stilata dai tecnici di AcegasAps per monitorare lo stato della sporcizia urbana, è andato invece a via Giuliani, nel rione di San Giacomo. Oggetto, negli ultimi mesi, di un significativo restyling ma anche delle critiche più virulente al sistema di pulizia della città. A partire da gennaio, nell'area di via San Michele, uno dei cuori storici di Trieste e meta quotidiana di centinaia di turisti diretti a San Giusto, i netturbini sono stati dunque costretti a intervenire dozzine e dozzine di volte con attività di natura straordinaria, a sostegno del regolare servizio di raccolta e spazzamento.
Servizio che ogni giorno vede mediamente impegnati, sul territorio, tra i 200 e i 220 operatori ecologici, a seconda della stagionalità. Se la sporcizia più consistente e difficile (a quanto pare) da rimuovere, si annida in centro e a San Giacomo, bisogna però dire che le altre circoscrizioni non se la passano meglio. Anzi. Dopo via Giuliani, il cartellino rosso, in fatto di materiali ingombranti e sacchi neri abbandonati dai cittadini nel bel mezzo del suolo pubblico, è calato su Ponziana. E, in particolare, su via Orlandini, la strada che ospita i giardini comunali. Sempre a Ponziana, poi, la segnalazione negativa è andata a via Battera, nei pressi del complesso Ater. Quindi è stata la volta di via Carbonara, vicino all’ex Gasometro, via Grego, fulcro di borgo San Sergio, via Foscolo, vicino a piazza Garibaldi, via Pasteur, nell’area di Rozzol Melara e, infine, di viale XX Settembre, zona centralissima che ospita svariate sale cinematografiche.
AcegasAps rende anche noto che in aggiunta ai servizi di raccolta dei rifiuti e di pulizia del suolo pubblico, dal 1° gennaio a oggi sono stati effettuati: 1678 interventi straordinari per il recepimento di spazzatura abbandonata sulla strada, 5 di bonifica di discariche (a Capofonte, Via di Peco, nel rione di Santa Maria Maddalena, sulla Strada per Cattinara e in via Carbonara). Inoltre, sono state eseguite operazioni supplementari di lavaggio e sanificazione. Va infine aggiunto che, ogni lunedì, la multiutility è intervenuta davanti ai centri di raccolta di Cattinara e Carbonara per raccogliere, nonostante l'ampio orario di apertura a disposizione dell’utenza, il pattume abbandonato fuori dai depositi. Il tutto a supplemento dei mille prelievi a domicilio effettuati nell’ultimo trimestre solo per gli ingombranti.
Ma ancora non basta. L’assai poco edificante scenario di tv vetuste, sedie sfasciate, reti ortopediche e materassi flosci persiste in città. Soprattutto nei rioni periferici, ma non solo. E, con esso, la protesta dei residenti, che continuano a segnalare situazioni di evidente degrado. «I triestini pagano quasi al 100% la Tarsu - sbotta Roberto Decarli, presidente della commissione Trasparenza -, poichè il Comune contribuisce solo in minima parte alla copertura della tassa, quindi hanno il sacrosanto diritto di avere una città perfettamente linda. Invece, piazza della Borsa e quella intitolata ad Hortis, ma anche Cavana, Servola, via del Pane Bianco, via Baiamonti e via del Roncheto risultano sempre sporche. Il problema, a mio avviso, è la frequenza della raccolta, che andrebbe implementata, almeno su alcune strade.
Per contro, l’amministrazione esercita scarso controllo sull’attività di Acegas. Certo, grazie alla costituzione dell’Osservatorio ambientale, qualcosa è migliorato, però lo spazzamento dei marciapiedi e la raccolta dei rifiuti fuori dai bottini va potenziata assolutamente». «Chiaramente - conclude Decarli -, se i contratti di appalto vengono sempre redatti secondo un’ottica di risparmio non avremo mai una città davvero pulita». Alessandro Minisini, sempre della commissione controllo, sottolinea il fatto che, specialmente per la zona del centro, ci vorrebbe una maggiore collaborazione da parte dei commercianti, almeno per la pulizia delle aree pertinenti, come da regolamento: «Il salotto buono soffre - dice - perché, di sera, gli avventori dei locali usano i vicoli e le piazze a mo’ di vespasiano. E ciò con tutti gli effetti che ne conseguono in temini di odori e sporcizia. Da un lato, la pulizia delle strade dovrebbe partire presto al mattino, dall’altro farebbe piacere sapere che fine ha fatto il decantato progetto di toilettes a scomparsa annunciato l’anno scorso dall’assessore Rovis».«L’assoluta mancanza di controlli, preferibilmente svolti in borghese dalle guardie ambientali - conlude Marina Della Torre, presidente del comitato Trieste vivibile - fa sì che questi abbandoni abusivi di immondizia non terminino: in via Matteotti, per esempio, ho visto di tutto, dai calcinacci ai tv color».
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