Claudio Magris: «Abbiamo una grande cultura di frontiera»
TRIESTE
Ironico, passionale, ma anche polemico. Nell'aula magna dell'Ictp, lo scrittore Claudio Magris, invitato ad intervenire sul ruolo della scienza nell'incontro degli scienziati con il Presidente Napolitano, ha analizzato ieri il rapporto fra scienze esatte e cultura. Citando Antonio Gramsci, Magris ha parlato del «pessimismo della ragione ma anche dell'ottimismo della volontà». «La cultura - ha notato - non è l'esercizio solo di alcune professioni, come troppo spesso si pensa». In più, per lo scrittore triestino la cultura «non è nemmeno aver trovato un nuovo teorema o aver scritto un grande libro», ma semplicemente presuppone una visione più ampia, nella quale ogni campo può portare un grande contributo. «Insomma, la cultura non è appannaggio di nessuna professione» ha sottolineato Magris.
«Nello stesso tempo – ha aggiunto lo studioso triestino di fama mondiale - è vero che la cultura può creare delle incertezze ma il valore delle istituzioni è proprio quello di saperle unire». Per lo scrittore, il problema della scienza oggi è che a volte non riesce a diventare «immaginario» Con questa premessa, lo scrittore ha ricordato che anche «Trieste ha avuto una grande cultura letteraria dell'incertezza, del dubbio sulla sua identità». «Questa città ha una grande cultura di frontiera, che coinvolge diverse comunità, diverse culture» ha notato Magris. Nello stesso tempo, per lo scrittore, dobbiamo tenere però conto del fatto che «la frontiera potrebbe essere un ponte per incontrare l'altro ma anche una barriera per escluderlo poiché a volte la convivenza ha bisogno di itinerari drammatici per poter riuscire al meglio». Appunto per questo, un ente come il Centro Internazionale di fisica teorica Ictp di Miramare - che in oltre 40 anni ha accolto circa 100 mila ricercatori di 170 nazioni e 40 organizzazioni internazionali -, ci ricorda l'importanza di una visione globale, testimoniando di essere radicato a Trieste e nello stesso tempo aperto al mondo.
«A Trieste, come del resto in tutt'Italia dobbiamo puntare su un futuro armonizzato con quello europeo». In questo contesto, Claudio Magris ha ricordato in seguito il ruolo dell'istruzione. «Devo dire che a volte in Italia – ha notato loscrittore - Il divario tra alcune scuole di eccellenza e le università o le scuole medie in Italia è spaventoso». Lo studioso triestino ha ringraziato infine il Presidente per il gesto unico d'affetto alla città ed agli enti scientifici cittadini.
ga.pr.
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