Coca party, trema il “popolo della notte”

Altri arresti potrebbero seguire a quelli di De Pellegrin e Termini. Oggi l’ex calciatore ed esercente sarà interrogato dal Gip
Monfalcone 10 Giugno Ronchi dei Legionari De Benedittis al voto Foto Meta
Monfalcone 10 Giugno Ronchi dei Legionari De Benedittis al voto Foto Meta

di Fabio Malacrea

Trema il “popolo della notte” di Monfalcone dopo l’arresto di Daniele De Pellegrin, 58 anni, ex calciatore e popolare esercente finito ai domiciliari su ordine del Gip Paola Santangelo nell’ambito di un’indagine coordinata dal sostituto Michele Martorelli, volta a fare luce su un giro di cocaina che alimentava droga-party e festini nella zona del centro. Non dormono sonni tranquilli decine di quarantenni e ultracinquantenni del “giro”, alcuni già ascoltati dagli inquirenti dopo il precedente arresto, a fine giugno, del 55enne Giuseppe Termini, trovato in possesso di mezzo etto di cocaina. Non certo border-line e sbandati, ma anche personaggi in vista della città. Sarebbero stati proprio alcuni di questi, interrogati dalla Questura, a chiamare in causa De Pellegrin come personaggio di primo piano nell’organizzazione. Le loro sono preoccupazioni giustificate, visto che è stata la stessa Questura a spiegare che «le indagini proseguono in molteplici direzioni per individuare tutti i soggetti coinvolti a vario titolo all’illecita attività criminosa».

Certo è difficile supporre che l’inchiesta si possa chiudere con due soli indagati, uno dei quali - De Pellegrin appunto - risultato sempre “pulito” nelle varie perquisizioni anti-droga cui è stato sottoposto nell’ambito dell’indagine ma anche nella sua trentennale attività di animatore delle notti cittadine. Lo stesso entourage di De Pellegrin si aspettava, prima o poi, il coinvolgimento dell’esercente. Ma adesso anche altre persone assidue ai droga-party a base di coca temono di finire sulla graticola.

Il legale dell’esercente Francesco De Benedittis ha annunciato a breve istanza al Riesame per ottenere la liberazione del suo assistito, convinto di poter dimostrare «la sua assoluta estraneità ai fatti». De Pellegrin questa mattina avrà per la prima volta la possibilità di spiegare le sue “verità” nell’interrogatorio di garanzia. «È un primo chiarimento sulla sua posizione», dice De Benedittis, anche se non è ancora chiaro se l’imputato si avvarrà o meno della facoltà di non rispondere.

Resta il fatto che De Pellegrin è stato coinvolto nell’inchiesta dalla gente del suo stesso “giro”. «Nella sua attività trentennale in un mondo trasgressivo come quello dei locali notturni e delle discoteche - precisa l’avvocato - non c’è stata mai una denuncia nè un’imputazione a carico di De Pellegrin che, peraltro, è stato monitorato con costante attenzione dalle forze dell’ordine. Con un’unica eccezione: la vicenda del possesso di un fucile ad aria compressa non denunciato nella sua abitazione, risalente a una ventina di anni fa, poi rivelatasi un nonnulla ma che oggi potrebbe pesare molto sulla sua situazione».

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