Codarin a Salvini: «A Basovizza è il benvenuto»

«Accogliamo volentieri Matteo Salvini alla cerimonia della Foiba di Basovizza e saremmo lieti di averlo poi ospite in una delle nostre sedi per fargli sentire dalla viva voce degli esuli e dei loro...

«Accogliamo volentieri Matteo Salvini alla cerimonia della Foiba di Basovizza e saremmo lieti di averlo poi ospite in una delle nostre sedi per fargli sentire dalla viva voce degli esuli e dei loro discendenti la testimonianza della nostra storia e delle nostre tragedie». Lo ha affermato ieri Renzo Codarin, presidente dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, in vista dell’odierno Giorno del Ricordo.

Sottolineando che la ricorrenza di questo anno cade nel settantennale della firma del Trattato di Pace «che sancì la sconfitta italiana nella Seconda guerra mondiale», Codarin aggiunge in una nota che «furono gli italiani del confine orientale a pagare lo scotto maggiore: videro le proprie province strappate alla Madrepatria e annesse alla Jugoslavia, dopo che il regime nazionalcomunista di Tito aveva epurato i vertici della comunità italiana autoctona in due ondate di massacri nelle foibe e di deportazioni. Alle violenze seguì l'esilio, all'esilio fece seguito l'amarezza di vedere i propri beni nazionalizzati e usati dallo Stato italiano per pagare il debito di guerra con Belgrado. Dopo le promesse di equo indennizzo venne un'attesa che ancora dura».

«Riscontriamo altresì - prosegue Codarin - che lo Stato non riunisce più il Tavolo di lavoro esuli-governo e si appiglia a cavilli burocratici per non versare i finanziamenti alle nostre associazioni che una legge prevede. La Repubblica è assente con le sue figure apicali alla commemorazione ufficiale di Roma e alla cerimonia di Basovizza, laddove in tutta Italia continuano a godere di spazi pubblici gli interventi di sedicenti storici che espongono tesi giustificazioniste e negazioniste nei confronti delle tragedie patite dal popolo giuliano-dalmata».

«Restiamo in fiduciosa attesa - conclude l’esponente degli esuli - di vedere anche il Presidente Mattarella venire in visita al Monumento nazionale della Foiba di Basovizza, luogo simbolo del martirio di tantissimi connazionali».

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