Codognotto: «Mai con il Friuli»

Il sindaco di San Michele ribadisce che nessun referendum gli farà cambiare idea

SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO. Nessun referendum farà cambiare idea alla giunta. Il sindaco di San Michele al Tagliamento, Pasqualino Codognotto, ha voluto fare chiarezza sulla posizione dell’amministrazione comunale in merito alla raccolta di firme completata nei giorni scorsi dal Comitato Pro Friuli di San Michele: ben 1.300, un numero consistente se si considera che gli abitanti dell’intero comprensorio comunale sono poco più di 11 mila.

All’orizzonte non c’è nessuna aggregazione nemmeno con Latisana e Lignano, Comuni con i quali sono stati di recente rinnovati preziosi accordi di collaborazione.

«È opportuno fare chiarezza - dice il primo cittadino - su un punto. Per prima cosa in consiglio comunale abbiamo approvato una presa d’atto; ciò non significa che siamo d’accordo con l’istituzione di una consultazione referendaria. Prendiamo atto delle firme raccolte e basta».

Poi Pasqualino Codognotto lancia l’affondo: «Prima di andare al voto per un referendum di questo tipo, alla stregua di quanto avvenne nel 2005, invito tutti i cittadini a riflettere sull’opportunità che ci dà il governo da qui ai prossimi mesi, cioè l’istituzione della Città metropolitana di Venezia. Vediamo come va, poi tireremo le somme».

C’è tutto l’interesse, quindi, affinché la giunta si sbilanci contro il referendum. Per due motivi: l’adesione alla Città metropolitana renderà strategico, per Venezia, il ruolo di Bibione. In più, sono in ballo finanziamenti regionali da milioni di euro per il ripascimento delle spiagge e la valorizzazione di tutto il litorale.

C’è un “però”, tutto da valutare. Nel nuovo Consiglio metropolitano San Michele non sarà rappresentata. Vi entreranno, infatti, solo i Comuni con più di 15 mila abitanti. A meno che in futuro San Michele non cerchi l’aggregazione con qualche altro Comune, magari con Portogruaro.

Rosario Padovano

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