Col naso all’insù per l’aquilonata in piazza Unità

Tutti con il naso all’insù ieri mattina in piazza Unità d’Italia con l’aquilonata, evento inserito all’interno di BoraMata 2018, manifestazione che celebra il famoso vento, fino a domenica 3 giugno. Le deboli raffiche non hanno permesso di far volare tutte le creazioni colorate, ma lo spettacolo è stato comunque assicurato da maxi aquiloni che hanno attirato l’attenzione di centinaia di persone e che hanno divertito le scolaresche presenti. È stata una manta gigante la prima a levarsi in volo, e ancora un enorme pesce e il fantasmino Casper. Difficile invece far decollare una super tartaruga, in parte gonfiata a terra ma impossibile da sollevare completamente in assenza di vento.
Poco male, bambini e ragazzi sono rimasti a bocca aperta tutta la mattinata, così come molti triestini e pure tanti turisti di passaggio. A coordinare i grandi animali volanti Filippo Gallina di Filovola, che dal centro della piazza, insieme al suo staff, ha sistemato fili e tessuti, per garantire lo show previsto. Ma come nascono le originali creazioni portate a Trieste? «Filippo di lavoro fa il progettista di scarpe, per realizzare e sviluppare i suoi aquiloni utilizza la stessa tecnica che utilizza al lavoro – si legge nel sito ufficiale di Filovola –. Tutto parte dai cartamodelli fatti a mano e il computer viene usato solo per ingrandire in scala i vari pezzi, che cuciti assieme compongono i suoi aquiloni. Durante tutto l’anno non si ferma mai e continua a progettarne di nuovi, che quando salgono in volo nell’immensità del cielo, lo fanno sentire leggero e spensierato, come quando da bambino correva fra le campagne del suo paese, tentando di far volare il suo primo aquilone».
E così è stato ieri anche per tanti piccoli spettatori, alcuni dei quali hanno anche inseguito la coda della grande manta, per sfiorare l’appendice colorata. Successo invariato anche per le girandole, posizionate nella parte della piazza verso il mare, anche ieri scelte come sfondo per foto e video nell’arco di tutta la giornata. Tra i vasi a correre c’è stata pure una futura sposina, tedesca, a Trieste per l’addio al nubilato con un gruppetto di amiche.
Oggi le installazioni rosa traslocheranno in parte in piazza Ponterosso, in parte in una location a sorpresa, prima di essere messe all’asta domenica pomeriggio. La giornata di ieri è proseguita nel pomeriggio con il laboratorio per la costruzione di flauti per bambini e adulti con Omero Vanin, le istruzioni per raccogliere il vento con Stefano Dongetti, il raduno degli ambasciatori eolici e un lunga serie di presentazioni di libri, tra i quali “A la Riversa” di Alessandro Ambrosi, “Leggenda di Madonna Bora” di Edda Vidiz e poi Nick Hunt, “Camminare nel vento”, “Dove soffiano i venti selvaggi” di Neri Pozza, l’anteprima Bloomsday-Ulisse/Eolo e in serata l’evento speciale “Nata in una giornata di bora chiara. Una favola dedicata alla Fondazione Luchetta Ota D’angelo Hrovatin”, con Nicolò Giraldi ed Enrico Cortellino “Cortex”. Tutti gli eventi si possono seguire sulla pagina Facebook del Museo della Bora, dove è pubblicato anche il programma completo delle ultime giornate.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo