Colletta per far rivivere la vedetta Slataper che domina Santa Croce

SANTA CROCE. Una colletta pubblica per comperare vernice, pennelli, diluenti e qualche piantina ornamentale e risistemare la vedetta Scipio Slataper. A lanciare l’iniziativa i volontari triestini del...
SANTA CROCE. Una colletta pubblica per comperare vernice, pennelli, diluenti e qualche piantina ornamentale e risistemare la vedetta Scipio Slataper. A lanciare l’iniziativa i volontari triestini del gruppo Sos Carso, molto attivi a livello ambientalista ma non solo. L’idea è nata dopo un recente sopralluogo del team coordinato da Cristian Bencich al manufatto posto sulla vetta del monte San Primo a 278 metri sul livello del mare in località Santa Croce. «La situazione, come per altre vedette, è davvero pessima: gli interventi da fare sono tanti, non abbiamo la presunzione di rimetterla completamente a nuovo, ma di ridarle una veste più presentabile sì», racconta Bencich. Gli interventi per riqualificare il manufatto saranno essenzialmente suddivisi in quattro parti. In primis la cancellazione delle obbrobriose scritte spray presenti all’esterno del manufatto, circa una decina, vergate con lo spray nero.


Successivamente i volontari passeranno alla ripitturazione del passamani. Il terzo tassello sarà dato dalla pulizia e dalla riqualificazione dell’aiuola che circonda la vedetta. Infine il gruppo Sos Carso ha pensato di mettere a dimora qualche piantina ornamentale, molto probabilmente rosmarino e salvia, per rendere ancora più gradevole la struttura. La vedetta intitolata alla memoria dello scrittorie irredentista triestino Scipio Slataper è stata eretta nel 1956 sulle ceneri di un’altra struttura costituita da un tumulo di pietre utilizzata per l’avvistamento dei branchi di tonni nel sottostante golfo. Il manufatto è stato costruito dal “Selad”, la Sezione lavoro assistenza disoccupati del Genio civile, un organismo creato nel secondo dopoguerra dal Governo militare alleato. «I disoccupati ottenevano un sussidio, ma dovevano contemporaneamente prestare la loro opera per lavori pubblici: in questo modo furono costruiti a Trieste strade, giardini, marciapiedi, chioschi alle fermate degli autobus ed anche alle vedette», ricorda l’esperto del Carso Franco Tauceri. Sulla terrazza è riportata la tradizionale rosa dei venti, con indicate le principali località visibili, ed è presente anche un punto trigonometrico dell’Istituto geografico militare. La caratteristica principale della vedetta Slataper, raggiungibile a piedi percorrendo una stradina che parte dall’angolo a sud-est di Santa Croce, o dal sentiero 1, è ovviamente la vista aperta sul mare, una delle più spettacolari.


«Le istituzioni parlano molto di turismo – spiega Bencich – ma proprio la rivalorizzazione e la riqualificazione, peraltro senza neanche una spesa eccessiva, delle vedette presenti sul Carso, potrebbero offrire un buon riscontro d’immagine per il territorio». Alla giornata di recupero della vedetta Slataper, la cui data verrà annunciata a breve (per maggiori informazioni consultare la pagina Fb Sos Carso), parteciperanno anche diverse sigle del mondo associazionistico presenti sui social. «Attendiamo di avere l’elenco completo – conclude Bencich – ma c’è già molto fermento, a riprova che la nostra iniziativa sta riscontrando successo».


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