«Colpa della burocrazia i ritardi del ponte»

STARANZANO. Solo 60 giorni di tempo, forse anche meno se le condizioni meteo lo permetteranno, per portare a termine i lavori di ristrutturazione del ponte della Checca sul canale del Brancolo a Staranzano. E con gennaio 2013 il manufatto potrebbe già riaprire alla circolazione dei veicoli. E’ questa la scadenza stabilita nella convenzione del Comune con l’impresa Villas Costruzioni srl di Monfalcone per la somma pattuita di 130.225 euro. L’altra metà dei soldi è stata già spesa per chiudere i conti con la precedente ditta Ugo Vendramini srl di Remanzacco (Udine). L’importo totale del costo pattuito per l’opera interamente finanziata dalla Protezione civile regionale era infatti di 250 mila euro. I lavori iniziati a novembre 2010, si erano fermati da luglio 2011 per oltre un anno a causa della rescissione del contratto con la ditta Vendramini.
All’indomani della riapertura del cantiere lungo il Brancolo parla l’assessore ai Lavori pubblici, Michele Rossi. «Il lungo tempo trascorso – spiega Rossi - si è purtroppo reso necessario per le perizie di parte, per poter liquidare le somme dovute per i lavori fatti dalla ditta friulana e per la ricerca attraverso la graduatoria di gara di una ditta che accettasse di portare a termine il lavoro. Operazioni delicate e che l’amministrazione ha eseguito con la massima attenzione e serietà». «Dopo un incontro chiarificatore con la ditta stessa che attualmente è in fase di liquidazione – continua Rossi - si è potuto siglare un nuovo contratto con l’impresa Villas di Monfalcone». Per essere completata, l’opera necessita ancora di alcune lavorazioni di carpenteria, l’aggancio alla struttura della pista ciclabile e cementizi, come la predisposizione delle sponde per poter accogliere la struttura. «A questo punto – sottolinea Rossi - ci si augura che tutte queste problematiche, soprattutto burocratiche, siano state finalmente superate. Non è stato certo un lavoro facile e siamo stati ben consci delle problematiche che la chiusura del ponte ha causato, ma la questione della rescissione del contratto e dell’affidamento a una nuova ditta ha avuto bisogno di un lavoro lungo e preciso da parte degli uffici competenti».
Ciro Vitiello
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