Come ritornare giovani laureandosi dopo i 60 anni all'Università di Trieste

TRIESTE L’amore per il sapere ma anche un vuoto da riempire una volta arrivata la pensione: ecco alcune delle motivazioni che hanno spinto il centinaio di laureati over 60 a iscriversi all’università negli ultimi dieci anni. Qualcuno ha solcato le porte del mastodontico edificio in perfetto stile fascista di piazzale Europa per la prima volta solo recentemente, altri hanno voluto fare il bis con un nuovo diploma. La loro curiosità s’è destata per approfondire sia tematiche economiche che umanistiche. Diligenti, con tanti sacrifici, soprattutto in termini di tempo, questi studenti “speciali” non si sono persi nemmeno una lezione. E ora, con molta nostalgia, ricordano i bei tempi fra i banchi della aule, in piena sintonia con i ventenni, che li hanno accolti come fossero loro coetanei. Il Piccolo ne ha intervistati quattro.
Bruna Mikleus, 62 anni, si è interfacciata per una vita con il mondo del marketing e delle pubbliche relazioni. Una volta terminata la sua attività, prima alle assicurazioni Generali e dopo nella nota azienda di mobili del marito, la Calligaris, doveva trovare un modo per “impiegare” il proprio tempo e “mantenere la mente in allenamento”. «Mi sono iscritta a Scienze della Comunicazione», afferma. Ma è stata anche “una sfida”: «Quando ero giovane avrei voluto iscrivermi a giurisprudenza, ma le scelte all’epoca erano ben diverse». È andato tutto liscio, «sono stata una studentessa regolare», anche se qualche difficoltà c’è stata all’inizio.
«Tuttavia sono riuscita a ottenere degli ottimi risultati». Il ricordo più bello? L’ambiente giovanile in cui si è ritrovata, «è stata una scoperta” incredibile": «Ho stretto amicizia con i miei “colleghi» da un punto di vista universitario, il che vuole dire complicità, scambio di appunti», afferma.
I compagni di classe “giovani” hanno fatto breccia nel cuore anche di un altro neolaureato over 60. Si chiama Ferdinando Di Dato, laureato dapprima alla triennale di Scienze politiche e ora alla magistrale in Scienze del Governo e delle politiche pubbliche. L’exploit universitario arriva dopo un diploma alle superiori che Di Dato ha conseguito nel 2006 in ragioneria all’istituto Einaudi Marconi di Staranzano. Poi ha lavorato fino al 2011. «Sono andato in pensione e mi son iscritto all’università – dice - perché mi è rimasta la voglia di scoprire e sapere e poi perchè non avevo nessuna intenzione di stare a casa». Ha fatto il percorso che fanno tutti gli studenti.
«Stavo con i ragazzi e facevo tutto quello che facevano loro: andare in mensa, prendere il treno, ogni mattina molto presto, rientrando verso le 18 – precisa -. Mi manca l’università, anche se mi è costato tanta fatica, perché sono molti gli esami, che non sono molto semplici, bisogna studiare».
Stesso curriculum universitario scelto da Benito Donini, 75 anni, piemontese, ex segretario comunale che oggi, nonostante sia in pensione, fa il revisore contabile per le pubbliche amministrazioni. «Mio figlio studiava Fisica a Trieste. Volevo vedere oggi come funziona il mondo universitario e devo dire che funziona bene - evidenzia -. Così mia moglie e io siamo andati nell’appartamento usato da nostro figlio a Trieste e mi sono iscritto all’Università, anche se poi mia moglie è mancata, e quindi lo studio l’ho usato anche come percorso terapeutico. È stata un’esperienza straordinaria, andavo su all’università a studiare, anche lavorando in gruppo, i ragazzi mi hanno subito adottato come “nonno”, anche se loro mi definivano collega». Ancora oggi va a trovare professori e amministratori.
Si è ritrovato all’università, proprio quando incominciavano le lezioni anche per sua figlia, Danilo Spazzapan. Conclusa la carriera da medico, ha portato a termine una triennale in Economia, commercio internazionale e mercati finanziari all’Università di Trieste e recentemente un master in Analisi tecnica dei mercati finanziari alla Società italiana di analisi tecnica Milano. Una strada particolare, che Spazzapan ha intrapreso poiché il suo curriculum, dopo vent’anni di Medicina generale e ospedaliera, parla anche di ruoli apicali all'interno dell'Agenzia regionale della sanità Udine, della Regione e dell'Azienda sanitaria Medio Friuli. Tutto ciò dopo la laurea in Medicina e chirurgia, parecchie specializzazioni e master. Insomma, i libri non li ha mai abbandonati.
«Ho avuto a che fare con conti, budget, bilanci, obiettivi – afferma -, e adesso che sono in pensione ho approfondito per mio interesse questi ambiti per capire bene alcuni aspetti dell’economia». Con questo enorme bagaglio culturale ora «per me stesso faccio l'analista tecnico dei mercati finanziari per scopi di investimento e di trading».
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