Comizi e spot? Roba vecchia I politici triestini ora sono su Twitter

In principio era il comizio. Poi la propaganda dei politici è passata alla tv. E ora, dopo il salto dai poster sui muri ai post su Facebook, i politici sono sbarcati sul social network Twitter. Una mossa compiuta anche da una ventina scarsa di esponenti triestini (più di sinistra che di destra), ma c'è da scommettere che presto altri colleghi ne seguiranno le orme.
Su Twitter, per esempio, c’è Roberto Cosolini che di recente ha tirato fuori dalla naftalina l’account creato in campagna elettorale. Il sindaco è seguito da 430 persone, ma utilizza il social network più per lanciare messaggi che per dialogare con gli altri utenti. Negli ultimi giorni ha tenuto aggiornati i cittadini sui disagi causati dal maltempo. Ma con lo smartphone pubblica anche mini comunicati sulla sua attività, come «esamino il piano di estensione del Wi-fi nel territorio comunale». E a chi insinua che dietro alla tastiera non ci sia Cosolini in persona ma un collaboratore, risponde lapidario «invece sono io».
Fra i più assidui utilizzatori di Twitter c'è Pietro Faraguna. Il consigliere comunale Pd twitta quasi sempre durante sedute e commissioni, raccontando in diretta cosa accade in aula. Non poteva poi mancare Paolo Rovis, ex assessore e ora consigliere comunale Pdl, da sempre scatenato sul fronte social network. Ha già all'attivo più di 1900 twit, anche se a lungo ha utilizzato Twitter solo per diffondere anche qui i suoi (numerosissimi) post di Facebook. Ma ora nessuno lo ferma più. «Bando all'ipocrisia. La scomparsa di Scalfaro mi lascia indifferente. Quando invece mancò Raimondo Vianello mi dispiacque moltissimo», ha confessato su Twitter. «Freddo polare a Trieste: la giunta di sinistra ha portato in dote la Siberia», scherzava qualche giorno fa. Ma poco dopo ha corretto il tiro: «Ancora forte bora a Trieste. Siamo onesti: disagi inevitabili, sindaco incolpevole. Grazie a chi lavora in strada per noi».
Fra gli ultimi arrivati ecco Giovanni Barbo (Pd), che nei giorni scorsi ha parlato soprattutto di musica e piano del traffico; e il sindaco di Muggia Nerio Nesladek. C'è poi chi ha aperto un account ma Twitter non lo utilizza mai o quasi. A sinistra ci sono Patrick Karlsen, Fabio Omero, Eugenia Fenzi, Marco Toncelli, Igor Gabrovec e Francesco Russo. A destra Piero Camber, Sergio Dressi e Franco Bandelli, il quale ha comunicato per l'ultima volta attraverso l'account di Un'altra Trieste ormai due anni fa. Ecco poi i deputati Max Fedriga (Lega) e Ettore Rosato (Pd) che twittano da Roma (pochissimo il primo, moltissimo il secondo). E c'è chi ha utilizzato Twitter solo in campagna elettorale e ora l'ha abbandonato. Roberto Antonione ha twittato l'ultima volta il 27 maggio, da candidato sindaco per il centrodestra. «Ore 12 - Ci vediamo in via Baiamonti angolo via Pirano» è l'ultimo di una serie di telegrafici messaggi su appuntamenti elettorali. L'ultimo cinguettio di Maria Teresa Bassa Poropat invece è un “grazie a tutti” che risale al 31 maggio, per la sua elezione alla guida della Provincia. Colpisce infine la scarsa attività su Twitter dei grillini. Mentre Bebbe Grillo troneggia dall'altro dei suoi 383.213 followers, le uniche presenze del Movimento 5 stelle giuliano sono un profilo che pubblica in automatico i contenuti di un blog e l'account di Paolo Menis, praticamente inattivo.
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