Commissariato di Monfalcone pieno di richieste d’asilo. I sindacati: «A rischio i servizi ordinari»

Oltre 400 arrivi in meno di due mesi: uffici di via Foscolo sotto pressione. Il Siulp pronto ad appellarsi al questore

Tiziana Carpinelli
La folla di richiedenti asilo che mercoledì prima delle otto accalcava l’ingresso del Commissariato di via Foscolo
La folla di richiedenti asilo che mercoledì prima delle otto accalcava l’ingresso del Commissariato di via Foscolo

Attendere per diventare richiedenti asilo, attendere per poter un giorno avere un lavoro, attendere per vivere in un posto diverso dal paese che si è lasciati alle spalle a causa di conflitti o persecuzioni. Un’aspettativa che si è fatta molto concreta, soprattutto visibile, a Monfalcone. Dove anche mercoledì, una manciata di minuti prima delle otto e dell’apertura al pubblico del Commissariato di via Foscolo a Monfalcone una quarantina di migranti s’è accalcata all’ingresso, in attesa di poter mandare avanti la propria pratica.

Nel silenzio generale da settembre a oggi il tetto dei 400 richiedenti asilo rivoltisi qui è risultato pressoché sfondato, alimentato da un numero di persone che quotidianamente oscilla tra le 20 e le 40 unità. Il rimbalzo su altre città può forse aver funzionato all’inizio, dopo che Trieste ha ristretto le maglie e il tam-tam interno su una “corsia” evidentemente più veloce ha fatto il suo, ma ora sembra un boomerang. I sindacati diramano l’allerta: il Siulp col segretario Alessandro Nenchia in particolare «investirà della questione il questore Luigi Di Ruscio», il Silp-Cgil accusa il «forte disagio» mentre il Sap con Angelo Obit parla di «numeri che se confermati paiono preoccupanti».

Intanto per il Siulp il rischio di una situazione che è diventata eccezionale è di un rallentamento dell’attività standard. A parità di periodo, l’anno prima, forse una decina i migranti intercettati sul territorio, ché qui i flussi sono in genere regolari e dettati da fenomeni di natura economica, legati all’indotto della navalmeccanica.

«Il sovraccarico di lavoro – sottolinea Nenca – pesa sulla struttura anche dal punto di vista del personale e della logistica. Gli spazi, del resto, sono quelli che sono». Sicché a causa del trend «ci potrebbero essere ricadute sul resto della popolazione: se l’attività è satura il rischio è che le denunce vengano recepite più lentamente». Il Siulp dunque sta «monitorando la situazione: capiremo con il questore se s’intende apportare correttivi». «Più di qualche collega ha segnalato difficoltà – conclude il segretario isontino Siulp – le persone vengono distolte da altri tipi di servizi e devo dire che anche a Gorizia in questo periodo si assiste alla calca di persone all’Ufficio Immigrazione. Si tratta pure lì di richiedenti asilo, non di pratiche relative a permessi di soggiorno».

Anche il Silp, intervenuto con una nota, sente «il dovere di accendere un faro sulla situazione che si è creata, da settembre, a Monfalcone, con pesanti ricadute sulla funzionalità e l’operatività del Commissariato».

«Accade infatti che, quotidianamente, si presentino in via Foscolo stranieri irregolari, con numeri giornalieri in costante crescita che hanno toccato punte di oltre 20 unità – sempre il sindacato della Cgil –. Ebbene, riteniamo doveroso evidenziare che l’organico della Polizia di Stato di Monfalcone è appena sufficiente a far fronte a tutti gli impegni ordinari di lavoro che quotidianamente vengono assolti ed evasi, sempre al servizio della cittadinanza. La presenza continua e costante di immigrati, fra i quali a volte anche minorenni, in cerca di protezione internazionale, sta producendo l’impossibilità di far fronte a parte del lavoro ordinario». «Perché – si spiega – personale addetto alla normale attività di controllo del territorio, ricezione denunce, rilascio licenze e passaporti e quant’altro dev’essere sistematicamente distolto dall’ordinario e spostato alle necessarie legittime operazioni relative al rintraccio dei clandestini, sia per l’attività di vigilanza che per tutte quelle necessità burocratiche e documentali richieste». La situazione «sta creando una forma di disagio tale che, in talune circostanze, conduce alla mancata elargizione dei servizi ai cittadini per i quali il Commissariato stesso è preposto».

«Come organizzazione sindacale – conclude la segreteria provinciale Silp – abbiamo già richiesto un approfondimento della questione e siamo in attesa di una possibile soluzione che affronti in modo serio e responsabile l’emergenza in atto, senza per questo dover scegliere fra i servizi quotidiani che il Commissariato deve garantire ai cittadini e l’attività burocratica e di vigilanza, indispensabile nelle operazioni di rintraccio di stranieri richiedenti protezione».—

 

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