Con il 5 per mille 330 pasti per i poveri

GRADISCA. Dal 5 per mille quasi 330 piccoli gesti di solidarietà e coesione sociale. È in crescita del 60%, nella cittadina della Fortezza, il numero di "buoni sociali" messi a disposizione di particolari casi di difficoltà e indigenza dall'amministrazione comunale grazie ai proventi delle dichiarazioni dei redditi - ma soprattutto alla generosità - dei gradiscani. L'amministrazione comunale della Fortezza anche nel corso del 2016 aveva deciso di destinare la quota del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche devoluta dai contribuenti a sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza del dichiarante a beneficio dell'area di intervento sulle nuove povertà e il disagio.
L'iniziativa in sostanza contribuisce a finanziare i progetti di contrasto a casi di indigenza e difficoltà attuati da Palazzo Torriani. E si è concretizzata attraverso l'acquisizione di alcuni buoni per l'acquisto di prodotti alimentari e generi di prima necessità. Ebbene, a oggi - fa sapere l'assessorato al Welfare - il Comune di Gradisca d'Isonzo ha potuto deliberare grazie al 5 per mille disposto dai contribuenti una spesa totale 3.290 euro per l'acquisto di 329 buoni (erano 206) da 10 euro ciascuno, cui si somma una piccola spesa per Iva e commissioni, coperta sempre dal Comune.
Una goccia nel mare, forse, ma grazie alla sensibilità dei contribuenti e dei negozi che hanno aderito al progetto - poco meno di dieci - ha una grande valenza per tanti casi di difficoltà sempre più presenti sul territorio. Giova ricordare che il 5 per mille non è una tassa ulteriore,ma una quota Irpef che anziché essere incassata direttamente dallo Stato può essere assegnata al Comune di residenza per le attività sociali.
La ditta Day Ristoservice SpA di Bologna (già fornitrice Consip dei buoni mensa comunali) è incaricata della fornitura dei pasti sociali. La loro destinazione è invece decisa dal Servizio sociale in base alle necessità e criticità accertate. L'auspicio è che sempre più gradiscani con questo piccolo gesto possano occuparsi dei loro concittadini in difficoltà. La quota si affianca, in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi, al tradizionale 8 per mille a favore delle confessioni religiose, che pure il contribuente può scegliere di destinare come meglio crede. C'è però una differenza. Mentre l'8 per mille viene comunque assegnato - quando non c'è l'indicazione specifica del singolo contribuente, viene infatti suddiviso in misura proporzionale alle scelte dell'insieme dei contribuenti - la destinazione del 5 per mille deve essere esplicitamente indicata. In caso contrario, l'importo equivalente viene riassorbito all'interno della somma dovuta al fisco.
Le modalità di adesione al 5 per mille sono molto semplici: è sufficiente apporre la propria firma nello spazio della dichiarazione dei redditi (Modello 730 o modello di Certificazione Unica) appositamente riservato, sotto la dicitura «Attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente». Un'iniziativa che affianca la già corposa spesa per il settore sociale, che a Gradisca si attesta su cifre ormai consolidate. Con oltre 2 milioni di euro, è una delle voci più pesanti del bilancio previsionale dell'ente guidato dal sindaco Linda Tomasinsig: praticamente un quarto del totale, finalizzato a mantenere lo standard di qualità dei servizi erogati e, sempre più, a sopperire anche ai casi sempre meno isolati di difficoltà economica e vera e propria indigenza.
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